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Sassari

La tragedia sfiorata a Sassari: «Gian Paolo è vivo per la freddezza di noi colleghi»

La tragedia sfiorata a Sassari: «Gian Paolo è vivo per la freddezza di noi colleghi»

Uno degli operai ha inserito la retromarcia mentre gli altri chiamavano il 118

08 febbraio 2022
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SASSARI. «Gian Paolo è un miracolato, se non ci fosse stata quella Cinquecento laggiù in fondo alla via probabilmente il camion lo avrebbe schiacciato contro il muro e non gli avrebbe dato scampo. Il muso della macchina invece ha attutito il colpo e il nostro collega ha riportato fortunatamente solo lesioni a una gamba».

Sono ancora sotto choc ma nonostante la tragedia sfiorata, le indagini dei carabinieri e degli ispettori dello Spresal, a metà mattina i tre colleghi della squadra di cui faceva parte l’operaio 50enne rimasto ferito, riprendono a lavorare proprio nel punto in cui un paio d’ore prima uno di loro ha rischiato la vita.

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«Se il mio collega non avesse avuto la freddezza di saltare sulla cabina - racconta il più esperto della squadra - di mettere subito la retromarcia e spostare il mezzo pesante, forse le cose sarebbero andate diversamente. Io non avrei saputo fare altrettanto - ammette l’operaio - e invece uno di noi fortunatamente, pur non essendo autista, è riuscito a inserire la marcia indietro nel camion e a liberare Gian Paolo che era rimasto incastrato tra la parte anteriore del cabina e il muso della Cinquecento».

Sono stati gli stessi colleghi immediatamente dopo a chiamare il 118 e a dare l’allarme. «L’ambulanza è arrivata qui in pochissimi minuti - prosegue l’operaio - e Gian Paolo è stato subito trasportato al pronto soccorso. Poi sono arrivati i carabinieri - aggiunge - e abbiamo raccontato quello che era accaduto».

Dopo gli accertamenti dello Spresal e i rilievi da parte dei carabinieri, i tre operai rimasti in via Sorso hanno proceduto ad avviare il cantiere per collegare una palazzina alla rete del gas. «È il nostro lavoro - dicono - speriamo che Gian Paolo se la cavi con pochi giorni di riposo». (l.f.)
 

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