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Sassari, pugni e morsi dopo il furto: ladro condannato a 2 anni

di Luca Fiori
Sassari, pugni e morsi dopo il furto: ladro condannato a 2 anni

Quattro anni fa Davide Melki era stato bloccato dai condomini di una palazzina. Aveva staccato l’orecchio a un uomo e mandato in Rianimazione un carabiniere

12 febbraio 2022
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SASSARI. È stato condannato a due anni di carcere Davide Melki il 31enne originario di Tempio arrestato a fine novembre del 2018 dopo aver aggredito un carabiniere e poi staccato una parte d’orecchio a uno zio del militare, intervenuto a sua volta, sulle scale del condominio di via Sulcis in cui aveva tentato un furto in appartamento.

Ieri mattina il giovane, difeso dall’avvocato Andrea Piroddi, è stato assolto dell’accusa di tentata rapina e condannato invece per lesioni gravissime e resistenza a pubblico ufficiale dal giudice dell’udienza preliminare Gian Paolo Piana. Il 31enne era stato fermato nel primo pomeriggio del 29 novembre di quattro anni fa, dopo che per alcune ore carabinieri e polizia gli avevano dato la caccia per tutta la città.

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Quando gli investigatori del nucleo operativo dell’Arma lo avevano fermato in via Sorso aveva ancora le scarpe sporche di sangue. Poche ore prima, quando aveva capito di essere in trappola, aveva prima finto un malore e poi si era scagliato improvvisamente contro chi lo aveva sorpreso e bloccato sulle scale di un condominio di via Sulcis, nel quartiere di Monte Rosello, mentre tentava di svaligiare un appartamento.

Per riuscire a darsi alla fuga Davide Melki aveva prima colpito un carabiniere con un pugno e poi – con un morso – aveva staccato un pezzo di orecchio a uno zio del militare. Per lui il pubblico ministero aveva sollecitato la condanna a tre anni di reclusione.

La reazione brutale e inaspettata di Davide Melki aveva fatto finire all’ospedale in gravi condizioni i due uomini, entrambi condomini della palazzina a tre piani nel quartiere di Monte Rosello in cui il 31enne aveva tentato un furto.

L’appuntato scelto dell’Arma, quattro anni fa in servizio a Ossi, era stato ricoverato in prognosi riservata al Santissima Annunziata per un’emorragia cerebrale riportata nella caduta dalle scale.

Lo zio aveva subìto invece un intervento chirurgico per la grave mutilazione all’orecchio staccato di netto dall’aggressore durante la fuga. Erano stati gli altri condomini del palazzo a dar l’allarme quando a metà mattina Davide Melki aveva abbandonato la palazzina di via Sulcis. Alcuni testimoni lo avevano visto sputare per terra, sul marciapiede, il pezzo di lobo staccato pochi istanti prima. I soccorritori del 118 lo avevano raccolto e consegnato ai chirurghi del Santissima Annunziata, ma non era stato possibile riattaccarlo alla vittima.

Le ricerche di Davide Melki non si erano mai fermate e nel primo pomeriggio il lavoro di squadra di polizia e carabinieri aveva dato i suoi frutti. Prima di cena l’aggressore era stato arrestato e accompagnato a Bancali.

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