La Nuova Sardegna

Sassari

Lavori all’Ateneo: guerra per gli spazi

Lavori all’Ateneo: guerra per gli spazi

Gli studenti dell’Asp: «Sfrattati dalla nostra sede storica» Comenale: «Situazione difficile per tutti, serve pazienza»

17 febbraio 2022
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SASSARI. Spazi ristretti nell’Ateneo turritano a causa dei lavori di ristrutturazione e nel gioco a incastri per recuperare nuove aule scoppia la polemica tra l’Associazione degli studenti di Scienze politiche e il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Michele Comenale Pinto che ha chiesto loro di lasciare la sede storica (situata nell’ex Dipartimento Polcoming) e dividere gli spazi con un’altra associazione, l’Elsa, in un’altra aula situata nel Centro didattico del Dipartimento. La reazione degli studenti dell’Asp è stata piuttosto piccata, con una lettera firmata dal presidente Mario Caggiu inviata al rettore Gavino Mariotti nel la quale rivendicano una sede in esclusiva: «riteniamo inaccettabile il sacrificio che si chiede alla nostra associazione. Crediamo ingiusto che un luogo così importante, punto di riferimento per tutti gli studenti del nostro corso di laurea e sede di attività che hanno dato lustro all’Università di Sassari, venga brutalmente sottratta alla nostra associazione».

Il direttore del Dipartimento è il primo comunque a smorzare i toni e chiede agli studenti di avere un po’ di pazienza: «Capiamo benissimo le esigenze dei ragazzi, rispettiamo la loro autonomia e siamo i primi a voler favorire le attività di socializzazione – spiega – purtroppo la gestione degli spazi in questo momento è molto complicata per via dei lavori ai quali si aggiunge comunque il Covid. Purtroppo in questo momento sono rimasti senza studio quindici docenti, abbiamo dovuto riconvertire e adattare a studio anche alcune sale riunione e dobbiamo anche recuperare gli spazi per l’attività didattica, che resta pur sempre la nostra funzione primaria. Anzi, in questa riorganizzazione alcune cose non potranno nemmeno essere fatte, è faticoso anche organizzare seminari, per esempio».

«In questo momento dobbiamo fare tutti dei sacrifici: noi docenti, il personale amministrativo e anche gli studenti – aggiunge Michele Comenale Pinto –. Ci stiamo tutti adattando e penso che anche i ragazzi, che hanno ragione dal loro punto di vista, capiranno la situazione. Purtroppo in questa nuova gestione degli spazi è impossibile garantire una stanza singola per ogni associazione e questo trambusto non dipende certo da noi. Del resto sappiamo anche che si tratta di una situazione provvisoria, speriamo quanto prima di recuperare tutti gli spazi che ci spettano e rimettere a posto le cose». (r.s.)

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