La Nuova Sardegna

Sassari

Morti di Covid a Torralba, due rinviati a giudizio

di Nadia Cossu
Morti di Covid a Torralba, due rinviati a giudizio

Si tratta del titolare e della direttrice della residenza per anziani “Bonaria”. Accusati di omicidio colposo dopo il decesso di due ospiti ad aprile del 2020

19 febbraio 2022
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SASSARI. Sono comparsi ieri mattina davanti al giudice Elena Meloni nella prima udienza del processo che li vede imputati di omicidio colposo in seguito alla morte, per covid, di due ospiti della casa per anziani Bonaria srl di Torralba.

Si tratta di Luca Bresci, 43 anni, originario di Ozieri, e Nicoletta Manuela Palmas, di 49, entrambi residenti a Torralba, rispettivamente titolare (oltre che datore di lavoro) e direttrice della struttura (difesi dall’avvocato Gian Marco Mura).

Per il sostituto procuratore Paolo Piras i due avrebbero omesso di addestrare i lavoratori all’uso dei dispositivi di protezione individuale e non avrebbero adottato «le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni del Sars-Cov-2 in occasione dell’accesso nella struttura “Casa Bonaria” di parenti e visitatori». In questo modo per l’accusa avrebbero «cagionato la diffusione del virus all’interno della struttura e conseguentemente la morte di due ospiti».

I familiari delle vittime si sono costituiti parti civili con gli avvocati Claudio Mastandrea e Antonella Spanu.

Ai due imputati è stata contestata anche una serie di contravvenzioni che fanno riferimento ad esempio alla presunta mancata «adozione dei provvedimenti necessari affinché i lavoratori, in caso di pericolo per la diffusione del virus Sars-CoV-2 all’interno del luogo di lavoro e nell’impossibilità di contattare il datore di lavoro, potessero prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo» sostiene la Procura. Ma sono contestate anche l’assenza di informazioni date ai lavoratori sul fatto che potessero essere «esposti al pericolo di diffusione del virus e sui comportamenti da adottare». E ancora l’omessa «fornitura agli stessi dei dispositivi di protezione individuale (tute, cuffie, occhiali, visiere, mascherine filtranti, guanti, sovrascarpe)». Allo stesso modo non sarebbero state fornite «informazioni e istruzioni sui rischi per la salute dovuti al virus, sulle precauzioni da prendere per evitare l’esposizione, sulla funzione degli indumenti di lavoro e protettivi». Tutte queste presunte omissioni risalirebbero al periodo compreso tra il 31 gennaio (data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19) all’aprile 2020.

Un periodo molto difficile per ospedali e case di riposo. A Torralba, dopo la scoperta del primo caso positivo, erano stati effettuati i tamponi al personale e ad alcuni anziani. La situazione si era aggravata rapidamente tanto che era stato richiesto anche l’intervento della Marina militare, con un gruppo di medici che aveva raggiunto il paese per un’attività di screening sugli anziani di Casa Bonaria.

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