La Nuova Sardegna

Sassari

Spano: «Pronto soccorso sotto stress»

Spano: «Pronto soccorso sotto stress»

Il direttore generale dell’Aou davanti alla Commissione regionale Sanità

24 febbraio 2022
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CAGLIARI. La commissione Sanità, presieduta da Antonio Mario Mundula (Fdi) ha ascoltato i responsabili dell’Aou di Sassari sulle problematiche dell’azienda (uno dei due “hub” sanitari della Sardegna con funzioni di Dea di secondo livello) e la situazione del reparto di Nefrologia e Dialisi.

Il direttore generale dell’Aou sassarese Antonio Spano ha richiamato l’attenzione sul sovraffollamento che ha interessato l’azienda in questa fase della pandemia, durante la quale è stato necessario accogliere un numero crescente di utenti “esterni” provenienti non solo dal territorio di riferimento ma anche da altre aree centro-meridionali dell’isola. Il risultato di questi flussi anomali, ha aggiunto, ha determinato un ulteriore “stress” per tutte le componenti della struttura e, in modo particolare, per il Pronto soccorso che ha fatto registrare oltre 70.000 accessi nel 2021 ed un movimento quotidiano medio di 35/40 barelle. Inoltre, ha ricordato Spano, non può essere trascurata la questione della logistica perché gli stabilimenti che fanno capo all’azienda hanno un’età media molto elevata (alcuni risalgono addirittura agli anni ’30, ‘50 e ’60 fatta eccezione la nuova ala dell’ospedale di Sassari) nei quali sono stati realizzati interventi di manutenzione molto limitati. Per il futuro, ha aggiunto Spano, è necessario rinnovare i contratti Covid in scadenza con la fine dello stato di emergenza. Senza queste unità, l’Aou non sarebbe in grado di fronteggiare né la domanda di salute collegata al Covid né quella relativa alle altre patologie ordinarie. Inoltre, ha concluso, occorre sbloccare i concorsi e predisporre quanto prima le linee–guida degli atti aziendali per consentire alle Asl territoriali di diventare pienamente operative.

Per quanto riguarda la situazione del reparto di Nefrologia e Dialisi, è stato sottolineato che le gravi carenze di personale (appena 7 medici in servizio) hanno determinato, per la prima volta, la chiusura degli ambulatori che sia pure con difficoltà garantivano 6/7000 visite all’anno, mantenendo in funzione solo le unità di trapianto e pre-dialisi. Una situazione non più sostenibile anche perché la realizzazione del nuovo centro è stata prima rallentata dalla pandemia e poi bloccata dall’aumento dei prezzi che ha reso insufficienti i fondi disponibili.

Al termine, la commissione ha approvato all’unanimità una risoluzione con la quale si impegna il presidente della Regione ad attivare le procedure necessarie a sbloccare la graduatoria (pubblicata il 6 dicembre scorso) collegata al concorso per l’assunzione di 179 infermieri nel servizio sanitario regionale.



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