La Nuova Sardegna

Sassari

Ippodromo, si cerca l’accordo

di Giovanni Bua
Ippodromo, si cerca l’accordo

Ieri è scaduto il termine per presentare le domande di gestione. La società ippica è tra i partecipanti

01 marzo 2022
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SASSARI. Il dado è tratto. Ieri alle 13 è scaduto il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse per la gestione dell’ippodromo Pinna. E nei prossimi giorni si saprà quali società hanno partecipato e soprattutto quali sono le intenzioni del Comune. La faccenda è tutt’altro che lineare. La società ippica sassarese, che ha in mano le chiavi dell’ippodromo in proroga dal 2014, porta avanti da anni un braccio di ferro con il Comune per conservare la concessione. Forte dell’atto pubblico siglato nel 1995 con cui la Regione ha ceduto l’Ippodromo Pinna al Comune a un prezzo simbolico, che dice chiaramente che la gestione dell’impianto sportivo deve rimanere in capo alla stessa società, senza scadenza (previsione riportata peraltro anche nella delibera regionale del 1988 che precede quel documento). Non che la cosa sia pacifica. Sia nel 2017 che nel 2019 il Comune ha infatti bandito gare pubbliche per cedere in concessione la struttura di via Verona, entrambe andate deserte.

Questa volta invece la stessa società, presieduta da Giancarlo Scarpa, ha deciso di partecipare alla manifestazione, peraltro un documento non vincolante, con «il Comune che si riserva di interrompere, sospendere, modificare o annullare tutto in qualsiasi momento». Una chiara offerta di pace recapitata a Palazzo Ducale, con la società che si sarebbe detta pronta anche a siglare un piano di rientro pluriennale per i 123mila euro di crediti che il Comune vanta nei suoi confronti. Una delle tante questioni irrisolte che hanno reso tesissimi i rapporti.

La società che gestisce l’ippodromo “Pinna” di via Verona ha infatti contratto il debito con l’amministrazione comunale, proprietaria della struttura, al termine di un vecchio contenzioso risolto nel 2006 dalla sentenza del tribunale civile di Sassari, che l’aveva condannata a pagare al Comune poco più di 369mila euro. Dopo diversi atti di pignoramento andati a vuoto, nel 2013 le parti si sono accordate per rateizzare il debito, prevedendo che dall’aprile 2013 arrivassero a Palazzo Ducale 3mila e 481 euro al mese fino al saldo di quanto dovuto. L’accordo è stato rispettato fino a dicembre 2016, da allora il debitore non ha più pagato e la giunta guidata dal sindaco Nanni Campus ha dato mandato all’avvocatura civica di agire in giudizio contro la società, per recuperare i 123mila e rotti euro (compresa una decurtazione per i soldi che il Comune deve alla Società Ippica Sassarese a compenso delle manifestazioni organizzate per la Cavalcata Sarda 2019). Lo sblocco della partita, e il cambio di gestione dallo storico patron Peppino Pala al suo successore Giancarlo Scarpa, potrebbe agevolare la ricomposizione dello scontro. Se però il Comune decidesse di forzare la mano, procedendo con un cambio di gestione dell’ippodromo, la faccenda finirebbe inevitabilmente in tribunale, con la società ippica che ha già presentato (come nei precedenti due bandi) ricorso al Tar.

La gestione riguarda i 19 ettari dell’impianto: club house, zona verde, sala totalizzatori, tribune, parterre, zona stalle, maneggio coperto, pista per le gare, dotata d’impianto di illuminazione notturna, campo pratica per il golf, campi da bocce e tutte le altre pertinenze. Con l’ultimo avviso del Comune che, oltre a comprendere anche l’area ciclopedonale esclusa nel 2019, in cambio di una concessione quinquennale con canone di 13.500 euro annuo, chiede che il concessionario prenda in carico di lavori di manutenzione delle tribune.

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