La Nuova Sardegna

Sassari

«Il carcere è invaso dai gatti»

di Roberto Sanna
«Il carcere è invaso dai gatti»

Denuncia del Sappe: a Bancali i disagi aumentano ogni giorno, manca il comandante delle guardie

02 marzo 2022
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SASSARI. Il carcere di Bancali non è mai stato una colonia penale ma adesso corre il rischio di trasformarsi in una colonia felina. Con conseguenze poco simpatiche per chi lavora e vive dentro la struttura e anche per gli stessi animali, come denuncia un documento firmato dal delegato nazionale del Sappe (il Sindacato degli agenti di polizia penitenziaria) Antonio Cannas inviato alla direzione del carcere e al provveditore regionale.

All’interno del carcere, ormai da due anni a questa parte, vivono diversi gatti che col passare del tempo sono aumentati progressivamente di numero (addirittura sarebbero una ventina) e, seguendo la loro indole, hanno preso possesso del carcere e ormai si infilano dappertutto, dalle sale colloqui alle diverse sezioni. Come si sia formata nel tempo questa vera e propria colonia felina è difficile stabilirlo, pare che qualcuno ne abbia portato uno e altri abbiano seguito l’esempio, lasciandoli però liberi di spostarsi senza controllo e soprattutto senza che nessuno abbia mai provveduto a farli visitare da un veterinario e sterilizzarli. La questione è poi sfuggita di mano qualche giorno fa quando qualcuno ha depositato nel carcere una scatola con tre cuccioli appena nati che sono poi morti di fame e di freddo. «La scatola è spuntata nel pomeriggio sul marciapiede situato tra i colloqui familiari e la sala colloqui avvocati, e il giorno successivo, attorno all’ora di pranzo, i cuccioli sono stati trovati morti e poi portati via perché lo spettacolo da vedere non era sicuramente piacevole, soprattutto per i civili che accedevano in quell’area dell’istituto» denuncia il documento del sindacato, nel quale si chiede di verificare e accertare, tramite la videosorveglianza, il colpevole di questo ignobile gesto».

Sotto accusa però è la situazione generale, non solo quella riguardante i gatti: secondo Cannas, il vero problema è la mancanza di un comandante delle guardie. Ruolo ancora vacante che viene coperto una, due volte la settimana da una persona che arriva in trasferta da Tempio. Situazione già segnalata numerose volte e della quale, secondo il sindacato, anche il problema dei gatti è una conseguenza perché non è possibile che con tutto il sistema di videosorveglianza che copre l’istituto nessuno si sia mai accorto di quello che stava succedendo sia in quest’ultimo, deprecabile episodio, sia quando venivano portati i gatti dentro la struttura. «Come se non bastassero i soliti problemi, dobbiamo occuparci anche di questo. I gatti hanno ormai invaso il carcere e si riproducono in maniera esponenziale, dal momento che non è mai stato adottato alcun provvedimento – sostiene Antonio Cannas –. Inoltre, l’odore degli escrementi si sente in ogni area della struttura e si trovano feci dappertutto. Addirittura pare che di recente un monitor sia stato sostituito in quanto un gatto vi aveva urinato sopra». Una soluzione sarebbe sicuramente quella di spostare gli animali almeno negli spazi all’aperto della struttura, ma serve un’operazione coordinata per recuperare i gatti, visitarli e sterilizzarli.

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