La Nuova Sardegna

Sassari

«Banche debitrici di 10 milioni»

di Paoletta Farina
«Banche debitrici di 10 milioni»

L’avvocato Sorgentone: «È quanto recuperato in due anni da 72 aziende col ricalcolo del loro conto» 

07 marzo 2022
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SASSARI. Le banche non sono invincibili. Lo dimostrano le buone notizie arrivate di recente dal fronte giudiziario e che interessano tutte le aziende sarde con linee di credito aperte e che non riescono a stare al passo con la copertura del debito. Perché provate dalla crisi economica causata dal Covid, dal rincaro dei costi energetici, mentre i venti di guerra nell’est Europa annunciano nuove difficoltà a lungo termine.

Grazie a due recentissime sentenze dei Tribunale civili di Sassari e di Nuoro, altrettante imprese che avevano intentato causa civile agli istituti di credito a cui erano appoggiati, hanno recuperato rispettivamente, in seguito al ricalcolo del saldo dei loro conti correnti, 433.907 e 261.784 euro. Somme che consentiranno agli imprenditori di guardare al presente e al futuro con maggiore serenità, liberi dal giogo di dover pagare interessi bancari non dovuti. E passando da debitori a creditori.

A tutelarli in entrambi i contenziosi è stato l’avvocato Andrea Sorgentone, esperto in diritto bancario, di cui si occupa dal 1997, e che dall’inizio dell’anno ha collezionato ben 9 sentenze positive (la totalità di quelle finora pubblicate) riuscendo a recuperare un totale di 1 milione 699.100 euro a favore dei suoi clienti. Ma i successi del legale contro i colossi bancari riguardano anche il passato più vicino: nel 2020 il recupero è stato di 4 milioni 188.262 euro; nel 2021 di 3.594.075. Per un totale, in questo arco di tempo, di 72 sentenze di accoglimento delle sue richieste e di una somma complessiva di oltre 9 milioni 480mila euro rientrata nei patrimoni aziendali. E che sono stati chiamati a rifondere, ognuno per la sua parte, Intesa San Paolo, Bnl, Banco di Sardegna e Unicredit, praticamente gli istituti di credito più presenti a Sassari e in Sardegna.

Come Davide abbia sconfitto Golia, metaforicamente, lo spiega lo stesso avvocato Sorgentone: «Sono cause che riguardano anche gli anni precedenti in quanto per i conti accesi prima del 6 luglio 1992 vanno applicate le sole condizioni legali e quindi con storno di interessi, commissioni e spese. Per i conti successivi, invece, è possibile stornare le commissioni di massimo scoperto, disponibilità fondi e istruttoria veloce, mentre per quelli aperti prima del 22 aprile 2000 si può eliminare anche l’anatocismo».

Non si tratta quindi di pochi spiccioli di cui poter rientrare in possesso. Per molti imprenditori il ricalcolo può fare veramente la differenza. E come essere convinti di essere sull’orlo del tracollo per poi ritrovarsi a dormire sonni tranquilli.

«È importante che gli utenti bancari sappiano che i mezzi di tutela a loro disposizione sono molteplici – aggiunge il legale –, anche alla luce del fatto che in costanza di rapporto la prescrizione non decorre. Il mio consiglio, perciò, è di affidarsi sempre a periti e avvocati specializzati, essendo la materia particolarmente complessa. Ciò che non va fatto è, invece, rivolgersi a società o a soggetti che promettono “miracoli”, magari previo pagamento di costi iniziali molto onerosi. Se si è ben assistiti, è probabile che chi credeva di dover chiudere l'attività si troverà a essere creditore. E se il conto fosse stato chiuso, il ricalcolo sarà sempre possibile, purché non siano passati oltre 10 anni: la banca in definitiva dovrà restituire quanto illegittimamente preteso».

In questi ultimi 10 anni centinaia di imprese hanno visto ricalcolate le somme dovute alle banche e i Tribunali e Corti di Appello sardi sono diventate un riferimento per il diritto bancario italiano, precorrendo decisioni poi fatte proprie anche dalla Corte di Cassazione.



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