La Nuova Sardegna

Sassari

Pioggia di revoche di prestiti in arrivo

Pioggia di revoche di prestiti in arrivo

Il “Sostegni ter” non ha prorogato la moratoria, a rischio 79mila finanziamenti

07 marzo 2022
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SASSARI. Intanto è in arrivo una pioggia di revoche di crediti bancari, mette in allarme l’avvocato Andrea Sorgentone. «Con il “decreto sostegni ter” del 27 gennaio scorso il governo non ha prorogato la moratoria in vigore fino al 31 dicembre 2021 in base alla quale le banche non potevano revocare le aperture di credito in conto corrente accese prima del 29 febbraio del 2020, anno in cui lo tsunami della pandemia ha messo in ginocchio imprese e famiglie – ricorda il legale –. Significa che per una miriade di imprese sarde (l’ultimo dato statistico della Banca d’Italia parla di 79.378 finanziamenti per cassa con 17494 affidati) a breve le banche potranno richiedere sia al finanziato che ai suoi fideiussori il parziale o totale rientro dagli affidamenti concessi. Essendo i fidi parametrati all’andamento dell’azienda, e in particolare al fatturato, coloro che in questi due anni hanno risentito della pandemia potrebbero dover restituire somme ingenti».

Il governo sta negoziando con la commissione europea la possibilità di allungare il “congelamento” delle rate, per evitare che i debitori vadano in Centrale rischi, e definire l’entità degli stanziamenti da parte dello Stato per coprire la sospensione. Ma nel frattempo le banche si stanno inserendo in questo vuoto legislativo.

«In aiuto dei fideiussori c’è la sentenza a Sezioni Unite della Cassazione – la numero 41994 del 30 dicembre del 2021 – che ha affermato la nullità parziale delle fideiussioni che ricalcano il modello predisposto dall’Abi (l’Associazione Bancaria Italiana) nel 2003, i cui articoli 2,6,8 sono stati dichiarati nulli dalla Banca d’Italia con un provvedimento del 2005 – fa sperare l’avvocato –. Sono quindi nulle le fideiussioni sottoscritte dal 4 luglio 2003 all’8 luglio 2005 e quelle sottoscritte prima e dopo quelle due date ma bisogna dimostrato che riproducono in via generale gli articoli annullati. Se non vengono prodotte in giudizio la domanda sarà respinta. In caso di accoglimento, invece, sarà possibile far accertare la decadenza della banca, ex art 1957 del codice civile. E se entro i 6 mesi dalla revoca del fido o dalla risoluzione del mutuo, la banca non ha proposto una domanda giudiziale o una esecuzione nei confronti del debitore principale, il fideiussore è libero e non deve più nulla». Inoltre se la fideiussione è nulla, può richiedere la restituzione di quanto pagato negli ultimi 10 anni e il ricalcolo del saldo del conto corrente.

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