In poche ore tante aziende in fumo
Il focolaio partì da uno stock di condizionatori, poi l’incendio nella cereria
10 marzo 2022
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SASSARI. Sono le 16,30 di mercoledì 22 settembre. All’interno del capannone Aermec, pieno di condizionatori, scoppia un incendio. Ancora non è chiaro cosa abbia innescato la prima scintilla, se un cortocircuito, una cicca di sigaretta, o cos’altro. Il gestore della ditta però non riesce a spegnere subito la fiammella, e quando imbraccia l’estintore è già troppo tardi. Il fuoco infatti aveva già raggiunto lo stock di nuovi condizionatori che all’interno contengono del gas altamente infiammabile. Al primo scoppio l’uomo è dovuto scappare. I dipendenti della lavanderia attigua lo notano con l’estintore ancora in mano, nel piazzale, che grida aiuto. In quel momento dal suo locale esce fuori del fumo nero e denso. Sono bastati pochi minuti perché l’incendio si trasformi in qualcosa di inarrestabile. I condizionatori esplodono uno per uno, e le fiamme si espandono. Avvolgono i muri, si infilano attraverso le finestre e le aperture, e sconfinano nelle attività attigue. Tra di esse c’è una cereria, e questo passaggio, per il rogo, è il punto di non ritorno. Quando il fuoco raggiunge le candele, si alimenta e divampa ancora più aggressivo. Nemmeno i vigili del fuoco, accorsi con tutti mezzi disponibili, sono in grado di arginare l’incendio. Tutte le persone sono scappate dai capannoni, senza nemmeno far in tempo a salvare niente. Le strutture vengono divorate dalle fiamme e cadono a pezzi una dopo l’altra, con i titolari a poche centinaia di metri che vedono disintegrarsi una vita intera di sacrifici. Ci vorranno diversi giorni, con i getti ininterrotti degli estintori , prima di riuscire a spegnere l’ultimo focolaio. Ciò che resta in piedi è pericolante, l’intera zona viene delimitata e interdetta dai sigilli dei vigili del fuoco e della Procura, che sequestra gli edifici.