La Nuova Sardegna

Sassari

Aou di Sassari, malattie e proteste tra gli ausiliari

di Luigi Soriga
Aou di Sassari, malattie e proteste tra gli ausiliari

Due coordinatrici dimesse, numerose assenze tra il personale, mansioni che non competono: i sindacati chiedono soluzioni

26 marzo 2022
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SASSARI. A quasi un mese dall’attivazione, il nuovo appalto degli ausiliari non riesce a ingranare. Disorganizzazione, personale in malattia, molto malcontento, e sindacati che hanno già fissato un incontro in videoconferenza con i responsabili della Epm Napoli e della Multiservice Parma.

«Basta guardarsi un po’ attorno – si lamentano gli ausiliari – e si capisce subito che le cose non stanno funzionando. Quando su 300 assunti ci sono circa 80 persone in malattia, vuol dire che si sta lavorando male, che lo stress e il disagio prevale». Altra nota dolente: «Il passaggio dalla gestione con la cooperativa alle attuali aziende ha disorientato quasi tutti. Nella prima fase è stata nominata una coordinatrice che non aveva alcuna esperienza in ospedale, che aveva operato nell’aeroporto di Alghero, e che qui era un pesce fuor d’acqua. E infatti dopo una decina di giorni si è dimessa. Ma adesso stiamo assistendo a un film già visto: la seconda coordinatrice incaricata ha già avvisato i colleghi che dal primo aprile presenterà le dimissioni. Evidentemente c’è un problema organizzativo di fondo e chi è chiamato a coordinare non è messo nelle condizioni di farlo». Quindi in questo momento resta solo una terza coordinatrice, che però si dovrebbe occupare della gestione delle sale operatorie. «Il risultato è che noi in questo momento non abbiamo un preciso referente. Dobbiamo andare avanti in autogestione? Non ci sembra il caso, perché un ospedale non è esattamente la pratica più semplice da sbrigare. I problemi evidenziati dagli ausiliari sono tanti, e andrebbero affrontati subito». Il principale è lo spostamento di personale da un reparto all’altro, e l’assegnazione di mansioni che hanno scarsa attinenza con quelle previste dal contratto. «Un esempio su tutti: ci è stato affidato il compito, nel reparto di Anatomia patologica, di operare come una sorta di sorveglianti per il personale Atp che deve svolgere gli esami tossicologici delle urine. Quindi prendere le provette e travasare il contenuto. Francamente si tratta di mansioni che non ci competono». Altra criticità: il personale attualmente in malattia non viene sostituito, e queste carenze di organico si riflettono naturalmente sui carichi di lavoro. Per ultima, all’orizzonte, c’è un altra enorme incognita: «Che ne sarà di tutti gli ausiliari che sono stati assunti a tempo determinato? I contratti verranno prorogati? Ci saranno assunzioni? Perché purtroppo i contratti hanno una data di scadenza molto vicina, e cioè il 30 aprile. Ancora non abbiamo avuto alcuna notizia, ma se questi ausiliari non verranno riconfermati, per l’ospedale sarà un grosso problema, dal momento che la coperta è già molto corta, e non crediamo che la sanità, se vuole continuare ad offrire un livello di assistenza dignitosa, possa permettersi ulteriori tagli».

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