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Carnevale

Il sindaco di Bonorva: “Nessuna offesa nei confronti della corsa degli scalzi”

di Daniela Deriu
Il sindaco di Bonorva: “Nessuna offesa nei confronti della corsa degli scalzi”

La risposta di Massimo D’Agostino dopo le critiche arrivate da Cabras per un carro allegorico

25 febbraio 2023
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Bonorva. Il sindaco di Bonorva replica al presidente dell'associazione degli Scalzi Alessio Camedda: "Nessuno dei ragazzi di Bonorva, che hanno partecipato a quel carro allegorico, voleva in alcun modo offendere e/o mancare di rispetto alle tradizioni di Cabras" .

La lettera aperta di Massimo D'Agostino all'associazione che aveva parlato di "messa in ridicolo una tradizione sacra". Nella sua pagina personale Facebook, a stretto giro il primo cittadino ha risposto alla polemica sollevata dal presidente dell'associazione "is Corridors" Alessio Camedda e chiesto scusa alla comunità di Cabras confidando in un chiarimento tra le due Comunità che puntualizza "serva alla nascita di un sentimento di stima e di amicizia".

Un carnevale, quello bonorvese, come tanti altri in cui, come da tradizione, sacro e profano possono unirsi in chiave goliardica e mai denigratoria. Questo il discorso nel post pubblicato nella sua pagina social dal sindaco: "Il Carnevale di Bonorva è una manifestazione storica che da decine di anni si svolge nell'assoluta spensieratezza di tutti i suoi partecipanti", scrive D'Agostino.

"Quello che sta succedendo in queste ore ha dell'incredibile e non si riesce a spiegare l'onda popolare di indignazione, sollevata da un articolo on line che ritengo esagerato e sproporzionato. Il Carnevale è Carnevale ed ogni singola manifestazione carnevalesca è pregna di satira religiosa e di riferimenti clericali con preti, suore, papi e quant'altro, soggetti ad essere rappresentati con modalità più o meno scherzose. Del resto, capisco anche che l'unicità e la spiritualità dell'evento di Cabras coinvolgano molte persone a livello intimo e personale e che vedersi rappresentati in questo modo possa aver scosso e turbato i loro sentimenti e di questo mi rammarico. Per questo motivo sono profondamente dispiaciuto del malumore venutosi a creare per la rappresentazione di Bonorva ma posso garantire che non vi fosse alcun intento denigratorio. Quindi, nessun tentativo di ridicolizzare la straordinaria manifestazione di fede in questione, ma solo un aspetto goliardico che, per quanto possa sembrare inopportuno, fa parte, però, del libero esercizio della satira carnevalesca".

Aggiunge:"Tuttavia, per tutti coloro che si sono sentiti offesi da quanto è successo, come Sindaco e come Amministrazione Comunale che, in definitiva, insieme all'Associazione Giolzi, è la responsabile diretta dell'organizzazione del Carnevale Bonorvese, ho già chiamato il Sindaco di Cabras manifestandogli il nostro dispiacere, con preghiera di estendere questo nostro sentimento al Parroco di Cabras, all'Associazione "Is Curridoris" e alla Comunità di Cabras, per quanto successo. Sia chiaro, però, che non intendo muovere alcuna critica all'operato dei ragazzi Bonorvesi, che non hanno commesso alcun delitto ma hanno soltanto rappresentato un evento importante della nostra Sardegna, senza peraltro denigrarlo, come ho letto da più parti".

"Spero _ conclude _ che nei prossimi giorni si arrivi ad un ulteriore chiarimento. Bonorva c'è". 

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