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Sassari

La festa della bellezza

Il comune di Sassari: "Cavalcata, pronti a discutere ma le adesioni sono già tantissime"

di Giovanni Bua
Il comune di Sassari: "Cavalcata, pronti a discutere ma le adesioni sono già tantissime"

La replica di Useri, assessora alla Cultura, sui rimborsi considerati inadeguati

15 marzo 2023
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Sassari «La polemica dei rimborsi spese da parte dei gruppi? Datata, storica direi. La novità di quest’anno è che si è decisa di “spararla” nella gogna dei social invece che avviare le consuete interlocuzioni, normali in una fase istruttoria come quella che stiamo vivendo». Finisce inevitabilmente a parlare della “Festa della Bellezza” l’assessora alla Cultura Laura Useri, convocata ieri in commissione, con surreale ritardo, per parlare del flop di Capodanno. E tira dritto per la sua strada, come sovente accade, di fronte alle proteste di una serie di gruppi folk che, di fronte ai rimborsi definiti «irrisori» annunciano che alla sfilata della penultima domenica di maggio non ci saranno.

«Noi – sottolinea l’esponente della giunta Campus – partiamo inevitabilmente dallo storico. E sulle cifre precedenti abbiamo aggiunto un incremento del 10 per cento. Facendo salvo il fatto che le risorse sono definite, e che la Regione contribuisce per in terzo alle spese, e che il resto grava sulle casse del Comune. Come ha rilevato ieri il sindaco Campus siamo disponibili al confronto e a cercare ulteriori soluzioni. Anche se questo peserà inevitabilmente sulle tasche dei cittadini».

«Siamo comunque al lavoro con il massimo impegno – chiude Laura Useri – perché non è certo nostra intenzione togliere lustro alla Cavalcata. E rassicuro tutti sul fatto che le adesioni sono state, come sempre, numerose e che la perfetta riuscita dell’evento non è in discussione».

Posizione che non ha soddisfatto i commissari di opposizione, con Francesco Ginesu, Fabio Pinna, Lello Panu, Carla Fundoni, Massimo Rizzu che hanno messo l’accento sulla programmazione «sempre carente e priva di interlocuzioni» e chiesto conto del fatto se, a fronte di un problema di fondi, si sia fatto qualcosa per chiedere un incremento in Regione. «È così che si fa – ha sottolineato Ginesu –. Basti pensare che a scatenare la protesta è stato il gruppo folk Città di Tempio, e che l’assessore regionale competente, Andrea Biancareddu, è stato sindaco di Tempio. Mi chiedo se qualcuno gli abbia fatto almeno una telefonata».

E, a proposito del gruppo folk che con la sua comunicazione ufficiale di rinuncia alla Cavalcata ha innescato la polemica, dal Città di Tempio arriva la «seconda dose». «Abbiamo letto che ci sarebbero margini di trattativa – attaccano – ed essendo noi un gruppo importante, che ha partecipato ufficialmente alla Cavalcata dalla sua costituzione nel 1966, e anche da prima in maniera non ufficiale, sicuramente avremmo il peso per affrontarla. Ma non è nostra intenzione. C’è un avviso pubblico con delle cifre ben precise, in cui non è adombrato nessun margine di aumento. E, a fronte di quelle cifre, noi ribadiamo che non possiamo partecipare. Per il nostro gruppo, formato da 40-45 persone, è previsto un rimborso spese di 440 euro. Solo affittare l’autobus ci costa tra i 600 e i 700. L’Accademia tradizioni popolari “Città di Tempio” è proprietaria di tutti i costumi, ne cura la conservazione e la manutenzione. Partecipa a tutte le sfilate principali con spirito di servizio, entusiasmo e grandi sacrifici dei suoi associati, animati da enorme passione. Ma non è disposta a non ricevere nemmeno un adeguato rimborso. La Cavalcata è diventata una manifestazione di tale importanza anche grazie (e forse soprattutto) ai gruppi folk che vi partecipano e che la rendono uno degli eventi più importanti e suggestivi della nostra isola. E pensiamo che sia indispensabile dare un segnale, doloroso prima di tutto per noi, ma necessario. Esiste certo un problema di rimborsi a livello regionale. Ma in altri grandi eventi, come Sant’Efisio, le dinamiche di pagamento sono diverse e molto più lineari, si presenta un rendiconto delle spese e si viene rimborsati. Qui invece si fanno conti diversi, che portano a premiare i gruppi di maschere storiche con 3mila euro di rimborsi, e gruppi come il nostro con nemmeno 10 euro a partecipante».



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