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Tribunale

Sassari, accoltellò un giovane: 77enne patteggia tre anni

di Nadia Cossu
Sassari, accoltellò un giovane: 77enne patteggia tre anni

L’episodio in piazza Duomo dopo che l’anziano, ex macellaio, aveva offerto un kebab al 23enne e a un suo amico

06 aprile 2023
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Sassari Quel coltello lo teneva nel marsupio perché, essendo un ex macellaio, capitava spesso che lo chiamassero per chiedergli di ammazzare qualche agnello. Quel giorno di settembre di un anno fa lo aveva usato per colpire un 23enne che, a suo avviso, insieme a un altro giovane, aveva puntato il suo portafogli dopo essersi accorto che dentro c’erano un po’ di soldi, quelli della pensione sua e della moglie.

Ieri mattina l’imputato – un 77enne sassarese, incensurato, che era stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio – assistito dal suo avvocato Stefano Porcu, ha patteggiato tre anni e quattro mesi davanti al collegio presieduto dal giudice Monia Adami (a latere Valentina Nuvoli e Paolo Bulla). La proposta di accordo sulla pena era stata precedentemente rigettata dal gip Giuseppe Grotteria che lo aveva rinviato a giudizio.

Il grave episodio si era verificato in piazza Duomo, nel pieno centro storico di Sassari, al culmine di una lite, dopo che vittima e aggressore avevano mangiato kebab e bevuto insieme. Quando però il 77enne si era sentito accerchiato e minacciato dai due ragazzi nigeriani a cui poco prima aveva offerto un kebab, aveva estratto da una tasca del marsupio un coltello e aveva ferito uno dei due giovani a un fianco, poi si era dileguato per le viuzze buie del centro storico e si era rifugiato a casa di una sorella. «Quando sono stato raggiunto e bloccato da quei ragazzi a cui avevo appena offerto da mangiare ho avuto paura che mi uccidessero – si era difeso l’anziano durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip – così ho preso il coltello dal marsupio, ne ho colpito uno per liberarmi dalla sua presa e sono fuggito». Al giudice l’ex macellaio aveva spiegato anche il motivo per cui girava con un coltello da cucina nel marsupio. «Sono un ex macellaio e spesso mi capita ancora di essere chiamato per ammazzare qualche agnello e così tengo sempre il coltello a portata di mano. Quei ragazzi a cui avevo offerto da mangiare – aveva poi aggiunto – avevano visto, mentre pagavo il conto, che nel portafoglio avevo molti soldi e sono certo che volessero portarmeli via». L’uomo avrebbe tentato inutilmente di seminare i suoi inseguitori. Raggiunto dai due in piazza Duomo, si sarebbe spaventato, vedendo arrivare in lontananza altri connazionali dei ragazzi nigeriani. Sentendosi minacciato, quando uno dei due aveva tentato di bloccarlo, aveva estratto un coltello da cucina da una tasca e aveva inferto un fendente a un fianco a uno dei due giovani. Il 23enne si era accasciato e aveva iniziato a perdere sangue, mentre qualcuno sentendo le grida aveva chiamato il 112». Il racconto dell’imputato non è mai stato smentito da nessuno tanto meno dalla persona offesa che è scomparsa nel nulla. Al termine dell’interrogatorio in carcere il gip aveva convalidato l’arresto e concesso al pensionato gli arresti domiciliari, poi sostituiti con la misura più blanda dell’obbligo di dimora nel comune di Sassari. Già oggi l’avvocato Porcu ne chiederà la revoca.

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