La Nuova Sardegna

Sassari

L’edificio

Sassari, caccia ai finanziamenti per trasformare l’ex questura in una scuola-convitto

di Giovanni Bua
Sassari, caccia ai finanziamenti per trasformare l’ex questura in una scuola-convitto

Pronto il preliminare dopo la gara di progettazione finanziata dal ministero della Coesione sociale. Per l’intervento servono 14 milioni di euro

27 dicembre 2023
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Sassari Caccia ai fondi per trasformare l’ex questura in una scuola superiore dotata di convitto. Va avanti il progetto di conversione del complesso chiuso da anni, dopo che in parte venne occupato da una comunità di artisti che lo trasformarono in “Ex Q”, ma anche sede dell'ufficio del Provveditorato scolastico e dell'ex Archivio di stato. E che attualmente, nella parte su Corso Margherita di Savoia, ospita il servizio mensa e sostegno alle persone bisognose della Casa della Fraterna Solidarietà di Aldo Meloni. «Servizio – assicura Pietrino Fois, amministratore straordinario della Provincia che è proprietaria dello stabile – che sarà assolutamente tutelato, diventando parte del piano di recupero dell’importante area nel centro città».

L’iter per avviare la macchina è stato abbastanza complesso, con la Provincia che è riuscita a intercettare un finanziamento da 500mila euro messo a disposizione dal ministero per la Coesione sociale per indire concorsi di progettazione per la riqualificazione di edifici pubblici. A luglio 2022 Fois, insieme alla dirigente del settore Edilizia scolastica, Maria Vittoria Loddoni e ai due giovani architetti, Andrea Garrucciu e Maria Luisa Baule, che hanno curato la predisposizione del documento preliminare alla progettazione, ha dato il via al concorso, che si è chiuso nell’agosto 2023 con la scelta del vincitore: la Mythos Consorzio Stabile. A loro i fondi per la progettazione preliminare, conclusa in queste settimane.  Da lì si parte per trovare i 13 milioni necessari per finanziare i successivi gradi di progettazione e l’esecuzione dell’opera.

«Abbiamo scartato i fondi del Pnrr – sottolinea Pietrino Fois – perché imponevano la competa demolizione e ricostruzione dell’opera. Ma, vista la natura dell’intervento, abbiamo già avviato il dialogo con la Regione per accedere ai fondi del progetto Iscol@. L’iter è avviato, anche grazie all’abilità del Settore nel riuscire a cogliere il finanziamento».

«Grazie a questo progetto, frutto di una sensibilità civica di recupero urbanistico – continua Fois – si vuole restituire decoro ad un luogo nevralgico fuori le mura ma soprattutto recuperare uno spazio importante da adibire ad uso scolastico e convittuale. La provincia infatti è carente di spazi scolastici all’interno della città: una provincia che ospita numerosi istituti di scuola media superiore deve poter contare su strutture centrali che permettano una maggiore e dinamica fruibilità degli spazi. Le scuole hanno da sempre esercitato un peso rilevante sotto il profilo urbano, architettonico e funzionale. Con queste intenzioni, si intende volgere lo sguardo a una progettazione che non si limiti a definire gli spazi limitati alle mura di confine, ma che sappia accogliere e coinvolgere la collettività e al contempo inserisca gli studenti in un contesto urbano fruibile e accogliente».

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