La Nuova Sardegna

Sassari

Una chance per il quartiere

Sassari, il campo dei salesiani di Latte Dolce rivive grazie alla “Marzio Lepri”

di Luca Fiori
Sassari, il campo dei salesiani di Latte Dolce rivive grazie alla “Marzio Lepri”

La struttura sportiva da tempo inutilizzata affidata alla società di calcio con 250 iscritti. Ora il sogno dei sacerdoti è far ripartire le “Olimpiadi di quartiere”

08 marzo 2024
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Sassari. Serviva un assist e qualcuno che fosse pronto, come il miglior centravanti, a trasformare in gol un’opportunità unica e tanto attesa per rilanciare quello che è sempre stato il motore del quartiere di Latte Dolce e che ultimamente si era un po’ inceppato.

La palla al balzo per ripopolare di giovani e progetti il vecchio campo dei salesiani - da anni abbandonato - qualche settimana fa è stata colta dalla società di calcio “Marzio Lepri” che con i suoi 250 iscritti ha intenzione di riportare al vecchio splendore uno dei pochi campi di calcio regolamentari presenti dentro la cinta urbana.

«Siamo stati ben felici di affidarlo alla Marzio Lepri che ha già iniziato l’opera di riqualificazione di una struttura che da tempo era inutilizzata» spiega don Mirko Rosso, 34 anni, arrivato a Latte Dolce sei mesi fa insieme al nuovo parroco don Fabrizio Di Loreto. Sono stati proprio i due religiosi, affiancando i tre sacerdoti anziani che vivono all’interno della comunità salesiana, a dare vita a un nuovo corso di freschezza all’interno dell’oratorio del quartiere.

«Vedere nuovamente questo campo attivo – spiega con il sorriso don Mirko – è una grande gioia e sarà una grande opportunità anche per il nostro oratorio, al quale porterà sicuramente vitalità. E per tutto il quartiere che deve scrollarsi di dosso vecchi pregiudizi e può trovare nello sport una grandissima possibilità di crescita».

Accanto al campo di calcio i campetti di calcetto, basket e pallavolo, insieme ai tavoli da ping pong e ai biliardini, sono invece tutte le sere a disposizione di chi frequenta l’oratorio. «È la nostra missione – spiega don Mirko – accogliamo i giovani dalle 15.30 per il dopo scuola, qui vengono seguiti per fare i compiti e poi possono giocare in un ambiente sano e protetto».

Grazie all’opera di un gruppo di volontari all’interno dell’oratorio è nato anche un laboratorio di riciclo di materiali destinati al macero. «È un’attività nata grazie alla collaborazione con la Caritas – spiega don Mirko – che ci consente di realizzare degli oggetti che poi vengono venduti a pesche di beneficenza che consentono di dare aiuti a chi ha bisogno. La cosa bella è che questo laboratorio diventa un momento di incontro tra gli anziani e i giovani del quartiere». Sinergie che il parroco di Latte Dolce don Fabrizio Di Loreto vorrebbe far diventare sempre più frequenti.

«Questo quartiere ha bisogno di svegliarsi – spiega il sacerdote – il problema principale qui è l’occupazione giovanile. Dobbiamo trovare il modo di creare collaborazioni con le istituzioni, con le imprese e con chiunque abbia idee per poter cominciare a offrire qualcosa di concreto ai nostri ragazzi.

Questa è una cosa che a noi salesiani di Don Bosco sta molto a cuore – aggiunge don Fabrizio – e ridarebbe luce al quartiere. Le armi che abbiamo per attirare qui i giovani – aggiunge – sono sempre le stesse, l’oratorio e l’accoglienza quotidiana con i nostri formatori, i nostri spazi e il nostro teatro. Abbiamo già la società Gioins di pallavolo femminile e maschile che fa un ottimo lavoro e ora siamo felici di accogliere la Marzio Lepri che farà ripartire il calcio».

Arrivati in città da poco, ma già inseriti pienamente nella vita del quartiere, Don Fabrizio e don Mirko hanno un sogno, la cui realizzazione necessita dell’aiuto di tante componenti. «Ci piacerebbe – spiegano i sacerdoti – far ripartire le olimpiadi di quartiere qui nel nostro oratorio, una manifestazione sportiva che attirava centinaia di giovani da tutta la città e che da tanti anni è stata accantonata.

All’amministrazione e a chi volesse aiutarci a rendere concreata questa idea chiediamo di elaborare insieme delle proposte – spiegano i due religiosi – che abbiamo di mira la salvezza dei giovani e il loro coinvolgimento. Noi sappiamo che la sfida non è facile – precisa don Fabrizio Di Loreto – soprattutto di questo tempo, ma noi siamo qui per provarci insieme e non solo come comunità religiosa, ma anche con i tanti preziosi laici che condividono con noi la missione di Don Bosco».

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