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Appalti sospetti all'Aou di Sassari, Mario Cristoforo Sotgiu: «Agito correttamente»

Gianni Bazzoni
Agenti della Guardia di Finanza durante un controllo
Agenti della Guardia di Finanza durante un controllo

Parla il medico presidente della commissione che ha aggiudicato il bando oggetto di indagine. In pensione da tre anni, non si capacita della misura cautelare nei suoi confronti

11 aprile 2024
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Sassari Gli avvocati dei cinque indagati per concorso nel reato di “Turbata libertà di procedimento di scelta del contraente” studiano le carte dell’inchiesta che scuote la Sanità sassarese e sembra scontato il ricorso al Tribunale della libertà.

Nei prossimi giorni le prime mosse. Intanto l’inchiesta della procura della Repubblica di Sassari sembra concentrarsi sulle modalità dei bandi di gara che potrebbero essere state applicate anche in altre occasioni, con situazioni “sospette” come quella che ha portato all’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari per Mario Cristoforo Sotgiu, 66 anni, già dirigente medico dell’Aou, originario di Arzachena, presidente della commissione che ha deciso l’affidamento del bando e Paolo Tronci, imprenditore cagliaritano di 59 anni, amministratore della A.B.MED. srl.

Gli altri tre indagati sono Maria Emanuela Tronci, 57 anni, legale rappresentante della Promedical srl, società di fatto amministrata dal fratello Paolo; Antonio Alberto Mario Lumbau, 46 anni, sassarese, ingegnere clinico e Antonio Pinna, 60 anni di Sassari, medico della struttura interessata dal bando. Tutti chiamati in causa dalla Finanza per l’appalto da circa 2 milioni di euro. Ieri gli avvocati Letizia Doppiu Anfossi e Gabriele Satta che tutelano Mario Sotgiu, hanno affermato che il loro assistito «respinge con forza tutte le accuse che gli vengono mosse dai magistrati inquirenti relativamente alla gara d'appalto definita nel luglio del 2021 svolta per l'acquisto di apparecchiature mediche».

I legali sottolineano che il dottor Sotgiu ci tiene a fare sapere che «egli, allora in qualità di presidente della commissione aggiudicatrice ma anche tutti i suoi componenti, ha agito sempre in assoluta trasparenza e nell'osservanza delle regole stabilite dalla legge che ne disciplina la materia nonché, principalmente nell'interesse della clinica oculistica sassarese». E il professionista afferma , di «essersi adoperato al fine di garantire imparzialità nell'aggiudicazione della gara citata al solo e unico scopo di far acquisire alla clinica i migliori macchinari esistenti sul mercato per dotare Sassari degli strumenti più idonei alla cura e all'assistenza dei pazienti».

I difensori del dottor Sotgiu evidenziano anche « che precedentemente alla gara, il reparto di Clinica oculistica era in stato di emergenza essendo scaduti i contratti di affitto relativi agli strumenti indispensabili per poter continuare a svolgere l'attività clinica e operatoria». In pensione da tre anni, l’allora dirigente medico si dichiara «profondamente provato e amareggiato da quanto gli viene ingiustamente contestato - in particolare perchè l'indagine è partita dalle denunce di chi ha perso la gara d'appalto, parte convolta e interessata alla vicenda - e si dice pronto a chiarire la propria posizione non appena i giudici gliene daranno l'opportunità, fiducioso di poter dimostrare la propria assoluta estraneità agli addebiti mossi dalla pubblica accusa».

Sotgiu fa riferimento anche agli stralci delle intercettazioni che - secondo quanto afferma - si riferirebbero a un periodo successivo alla definizione della gara d’appalto e quindi non avrebbero niente a che fare con l’indagine in corso. Infine - proprio perché in pensione da tre anni - il medico «non si capacita della misura degli arresti domiciliari adottata nei suoi confronti».

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