La Nuova Sardegna

Sassari

La sentenza

Porto Torres, violenta l’amica in ascensore: 45enne condannato a due anni e otto mesi

di Luca Fiori
Porto Torres, violenta l’amica in ascensore: 45enne condannato a due anni e otto mesi

L’uomo avrebbe abusato della 32enne l’estate scorsa al termine di una festa. Il giorno susccessivo avrebbe mandato un messaggio di scuse poi era scattata la denuncia

13 maggio 2024
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Sassari La violenza si sarebbe consumata una domenica di fine luglio dello scorso anno, dopo una festa - con fiumi di alcol - finita a notte fonda. Dopo aver riaccompagnato a casa un’amica di entrambi, con la quale avevano trascorso la serata, un 45enne e una 32enne di Porto Torres avrebbero preso l’ascensore della palazzina, per raggiungere la macchina e fare rientro nelle rispettive abitazioni e in quel momento sarebbero avvenuti gli abusi.

Ieri mattina per l’uomo, difeso dall’avvocato Sara Dettori, è arrivata la condanna. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Sassari Sergio De Luca gli ha inflitto due anni e otto mesi di reclusione.

Il processo si è celebrato con il rito abbreviato, condizionato all’audizione dell’imputato, che ha potuto beneficiare - per via del rito - dello sconto di un terzo della pena. Davanti al gup e al pubblico ministero Mario Leo, il 45enne ha provato in aula a difendersi e a respingere le accuse, ma a inchiodarlo ci sarebbe un messaggio inviato alla vittima della violenza il giorno successivo, dopo aver riflettuto sulle possibili conseguenze.

Una richiesta di scuse per quello che era accaduto in ascensore che sarebbe però servita solo a confermare l’accaduto e che la donna avrebbe allegato alla denuncia. Ancora sotto choc, la donna si sarebbe infatti recata dai carabinieri per raccontare l’accaduto. Ai militari ha riferito di aver trascorso la serata in compagnia di un gruppo di amici e di essersi ritrovata - a notte fonda - sola dentro un ascensore con una persona che riteneva un amico, ma dal quale non sarebbe riuscita a difendersi, nonostante i ripetuti rifiuti ad avere un rapporto sessuale.

Dopo aver consumato entrambi abbondanti quantità di alcol, il 45enne e la 32enne erano saliti in macchina in compagnia di un’amica comune. La ragazza non era stata in grado di raggiungere da sola il suo appartamento, così i due amici l’avevano accompagnata fin dentro casa. Poi erano entrati in ascensore e l’uomo aveva tentato un approccio. La 32enne lo aveva respinto con tutte le sue forze, ma l’imputato – secondo le accuse della Procura – invece di desistere avrebbe portato avanti il suo intento.

Assistita dall’avvocato Marco Salaris, la donna ha confermato in aule le accuse che aveva messo nero su bianco nella denuncia presentata ai carabinieri. I militari avevano avviato immediatamente un’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Angelo Beccu. La richiesta di scuse, arrivata su whatsapp, era stata per gli inquirenti la conferma di quello che era successo. Dopo un incidente probatorio con la testimonianza della vittima, si era arrivati al processo.

Al 45enne, accusato di «aver consumato un rapporto sessuale completo all’interno dell’ascensore - si legge nel capo d’imputazione - benché la persona offesa gli avesse detto di fermarsi» è stata contestata l’aggravante che la vittima fosse «poco lucida e avesse poca energia per difendersi a causa dell’abbondante consumo di bevande alcoliche».

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