Zuzu, il ventenne trovato morto in casa: lo straziante ricordo della mamma e della sorella
Gli amici del giovane hanno consegnato alla famiglia i soldi della colletta per riportare la salma in Marocco
Sassari «Zuzu era un bravo ragazzo, era generoso e non doveva andarsene così presto. Vogliamo sapere la verità sulla sua morte, se qualcuno sa qualcosa vada a parlare con la polizia». Myriam Lamouna, sorella di “Zuzu”, Zouhair Lamouna, il 20enne di origini marocchine trovato morto in casa nel suo letto, domenica scorsa dai genitori nell’appartamento di viale Trento, non si dà pace. Ieri sera, 11 dicembre lei, sua madre - affranta dal dolore - e il suo fratellino di dodici anni, hanno ricevuto l’abbraccio di un’intera generazione di sassaresi – quella dei ventenni – che ha organizzato un commovente addio in via Tavolara, accanto alle panchine in cui “Zuzu” e i suoi amici si ritrovavano per trascorrere i pomeriggi e le serate in allegria.
Dopo aver ascoltato alcune canzoni che il ventenne amava, gli amici hanno fatto volare in cielo dei palloncini bianchi, poi hanno acceso dei fumogeni e infine fatto partire alcuni fuochi d’artificio. «Figlio mio, figlio mio guarda quanto ti volevano bene» ha detto in lacrime la madre, mentre baciava e stringeva al petto una foto di Zuzu. Sulle cancellate dei giardini pubblici gli amici del ventenne hanno affisso la bandiera del Marocco e la maglia rossa della nazionale nordafricana che come tutti i ragazzini Zuzu aveva sognato di indossare. Accanto uno striscione con la foto di Zouhair Lamouna e le parole di una canzone di Guccini: «Voglio ricordarti com’eri, pesare che ancora vivi, che come allora mi ascolti e ancora sorridi».
Ieri sera i familiari del ventenne hanno ricevuto i salvadanai con i soldi raccolti dagli amici per aiutare i genitori di Zuzu a riportare la salma in Marocco. Alla somma raccolta nei locali della zona dell'emiciclo Garibaldi, dove il 20enne era solito ritrovarsi con gli amici, si uniranno agli oltre 3.300 euro racimolati con una colletta online. «Tutto questo affetto non ci ha sorpreso – racconta in lacrime la fidanzata del 20enne Alessia Satta – Zuzu era un ragazzo d’oro e tutti gli volevano bene. Ora la famiglia e tutti noi vogliamo sapere cosa gli è successo, non è possibile morire a vent’anni senza un motivo. Quella notte mi aveva mandato un messaggio d’amore – conclude la ragazza – non avrei mai pensato che sarebbe stato l’ultimo».
Prima di rientrare a casa i ragazzi hanno ricevuto un “grazie” particolare arrivato dall’altra sponda del Mediterraneo. Il nonno di Zuzu e altri parenti collegati in video tramite lo smartphone di un’amica della famiglia Lamouna, ha detto a tutti i ragazzi presenti che quello che hanno fatto per Zuzu non potrà mai essere dimenticato.
Intanto proseguono le indagini della squadra mobile della questura di Sassari per capire cosa possa essere accaduto quella notte. Domani mattina qualche risposta potrebbe arrivare dall’esame autoptico che verrà eseguito nell’istituto di patologia forense dell’università su disposizione del sostituto procuratore Lara Senatore, titolare dell’inchiesta.
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