La Nuova Sardegna

Sassari

L’intervista

Disabilità, avviata la riforma: «Preoccupano blocchi e ritardi»

di Massimo Sechi
Disabilità, avviata la riforma: «Preoccupano blocchi e ritardi»

Sassari è una delle nove province scelte per l’avvio della sperimentazione. Il presidente dei medici Lorenzoni: «Le valutazioni spetteranno all’Inps»

3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Il 1 gennaio è partita ufficialmente la sperimentazione della riforma sulla disabilità e Sassari è una delle nove province scelte per avviare la riforma. «Per il 2025 – afferma il neo presidente dell’Ordine dei medici di Sassari Salvatore Lorenzoni – i metodi di valutazione dell’invalidità rimarranno gli stessi, fatta eccezione per la sclerosi multipla, per il diabete di tipo 2 e per l’autismo. «Per queste tre patologie è prevista l’applicazione del nuovo metodo, che comprende una valutazione di base, sostanzialmente sovrapponibile a quella attuale per l’invalidità civile, per il momento con le stesse tabelle, a cui però si aggiungono ulteriori valutazioni in grado di definire il grado di disabilità, che porteranno ad un certificato unico nel quale sono compresi tutti gli aspetti che fino ad oggi facevano parte dei diversi verbali di invalidità civile, handicap, collocamento obbligatorio, ecc. Un’altra novità che farà parte della valutazione sarà un questionario che dovrà esprimere tutti i bisogni e le esigenze delle persone con disabilità. Da questo documento, in sostanza, dovrebbe anche essere definito quello che viene chiamato il progetto di vita».

Dal punto di vista pratico e soprattutto burocratico cosa cambierà?

«Dal primo gennaio di quest’anno la valutazione sarà fatta direttamente dall’Inps, e non più da una commissione di prima istanza della Asl. Quindi un primo aspetto è che si perderà la capillarità delle aziende sanitarie che aveva commissioni distribuite nei vari distretti e ci sarà una centralizzazione nella sede provinciale dell’Inps».

Per i medici certificatori, cosa cambia?

«Stiamo ricevendo tantissime richieste da parte dei medici di Medicina generale, che da sempre sono stati i principali certificatori e che giustamente vogliono sapere come si devono comportare. Il primo cambiamento lo si trova appena si accede alla piattaforma Inps quando al medico viene chiesto se sia in regola con il dossier formativo del triennio 2023/2025. In realtà non è ancora ben chiaro di cosa si tratti ma sembrerebbe che debba essere inteso come i crediti formativi forniti dagli ordini dei medici su tematiche legate all’assistenza sanitaria. Questa richiesta di attestazione ho paura che possa rappresentare una problematica e un possibile elemento bloccante nelle fasi iniziali, ed in proposito invito tutti i medici certificatori a seguire le indicazioni che in questo periodo si stanno succedendo e ad adoperarsi per poter essere pienamente operativi».

Se venisse superato e chiarito questo aspetto?

«Rimane un'altra preoccupazione che riguarda sempre i medici certificatori. A loro è richiesto di selezionare e scansionare tutta la documentazione da allegare alla domanda all’Inps. Il timore anche in questo caso è che anche questo possa determinare un rallentamento nella presentazione delle domande. A dimostrazione di quanto sia tangibile questa preoccupazione c’è il fatto che prima della fine dell’anno c’è stato un grande incremento degli accessi alle associazioni di categoria, ai caf e ai patronati per anticipare le conseguenze dell’avvio della sperimentazione».

Le domande già presentate e ancora inevase? «Ci vorrà qualche mese per smaltirle tutte ma dovrebbe avvenire con più facilità perché quelle nuove andranno all’Inps, quindi le aziende potranno lavorare solo sul pregresso».

Come Ordine dei medici cosa state facendo?

«Stiamo raccogliendo e veicolando tutte le informazioni che stanno venendo fuori sia dall’Inps che dal Ministero. Appena possibile diffonderemo dei tutorial e delle istruzioni per consentire di interpretare al meglio tutte le nuove disposizioni».

La ministra Locatelli ha parlato di semplificazione, lei è così fiducioso?

«Per ora prevalgono la cautela e la preoccupazione perché la storia insegna che i cambi di competenze nella materia dell’Invalidità civile – ora Disabilità – hanno sempre determinato un’inerzia iniziale con inevitabili ritardi; l’attuale situazione è caratterizzata, a livello nazionale, da note e prevedibili difficoltà sull’organizzazione logistica e sulla disponibilità di risorse umane. A proposito della nostra provincia, l’auspicio è che questa sperimentazione possa davvero semplificare e non creare blocchi e ritardi nella presentazione delle domande e nell’evasione delle pratiche, che penalizzerebbero un’utenza particolarmente fragile».

Primo piano
In tribunale

Nomine in Regione, l’abuso d’ufficio non è più reato: assolto l’ex governatore Christian Solinas

Le nostre iniziative