Necropoli di Montalè, corsa contro il tempo per la candidatura Unesco
Archeologia, il Comune di Sassari al lavoro per trovare le risorse necessarie per restaurare e rendere fruibile le domus de janas di Li Punti
Sassari Un sito archeologico a due passi dalle case di Li Punti, per troppo tempo abbandonato a se stesso. Tanto che, quando la Rete dei Comuni delle Domus de Janas e il Cesim, il Centro Studi Identità e Memoria, hanno proposto la candidatura dei monumenti preistorici della Sardegna al patrimonio mondiale Unesco, la necropoli di Montalè è rimasta esclusa. L’unico monumento che rappresenta Sassari, nell’elenco che coinvolge 60 comuni dell’isola, è il tempio prenuragico di Monte d’Accoddi.
Ora Palazzo Ducale, in accordo con il Cesim, tenta una corsa contro il tempo per far rientrare anche la necropoli di Montalè nell’elenco, prima della decisione finale del comitato Unesco del Patrimonio mondiale che si riunirà a Sofia, in Bulgaria, a luglio. L’obiettivo dichiarato dal Comune è quello di reperire, grazie all’inserimento nella lista dei siti tutelati Unesco, le risorse necessarie per dare il via al restauro e rendere fruibili la necropoli di Montalè.
«Archeologi ed esperti hanno effettuato nuovi sopralluoghi nella domus de janas ai margini dell’abitato di Li Punti, a sette chilometri da Sassari – spiegano da Palazzo Ducale -. L’auspicio è che inserire il sito tra quelli tutelati dall’Unesco consenta di reperire le risorse necessarie per restaurare e rendere fruibile un monumento dalle caratteristiche peculiari, che concorre a raccontare il dinamismo del territorio nel corso della rivoluzione agraria del Neolitico».