Giovanissime cestiste sarde derubate in Toscana: la Federazione non sospende la partita
Disavventura per le 13enni della Sap Alghero: si giocavano la qualificazione alle finali nazionali Under 15
Alghero Doveva essere un weekend di sport, sogni e determinazione. È diventato, purtroppo, un’esperienza amara e difficile da dimenticare per le giovanissime atlete della Scuola Addestramento alla Pallacanestro Alghero derubate durante una delle partita che stavano disputando a Castelfiorentino in Toscana, nel corso concentramento a quattro per l’accesso alle finali nazionali Under 15. Tutto era iniziato nel migliore dei modi con una vittoria nella giornata d’esordio.
Ma durante la gara contro la BFM Milano, mentre le giocatrici erano impegnate in campo, qualcuno si è introdotto nello spogliatoio assegnato alla squadra algherese e si è impossessato di effetti personali, denaro contante, carte bancomat e gioielli appartenenti a sette atlete, per un valore stimato di circa 900 euro. Le ragazze si sono accorte del furto durante l’intervallo. In quel momento la squadra giallorossa conduceva la partita con un promettente +11 (33 a 22).
Lo sconforto è stato immediato: lacrime, sgomento per la violazione di uno spazio riservato e protetto, soprattutto per una squadra composta quasi interamente da ragazze di appena 13 anni. I dirigenti hanno subito chiesto al Commissario Fip di sospendere la gara o, almeno, concedere un’ulteriore pausa per permettere alle atlete di riprendersi psicologicamente. Ma la risposta – dopo una consultazione telefonica con Roma – è stata negativa. Il regolamento parla chiaro: «sono situazioni extra basket», si sono sentiti rispondere i dirigenti algheresi. La partita doveva continuare. Alla ripresa, il crollo emotivo si è tradotto in un crollo sportivo.
La SAP ha subito un parziale di 16 a 2 nel terzo periodo, restando quasi otto minuti senza segnare, e alla fine ha perso l’incontro per 50 a 47. Il sogno della qualificazione si è infranto domenica, con la sconfitta nella gara successiva contro Bologna. A raccontare la delusione è il coach Antonello Muroni, visibilmente scosso: «In 50 anni in campo, mai ho avuto una delusione così grande. Forse un’ulteriore pausa avrebbe calmato le ragazze. Forse avremmo perso lo stesso, ma sul +11 a fine secondo tempo si capiva che stavamo giocando una grande partita. Il sogno si è infranto, e rimane un sogno».