Sassari, presto al via i lavori in piazza Sant’Antonio
Aperta la gara per realizzare l’intervento da 2 milioni, il cantiere andrà chiuso entro marzo 2026
Sassari È aperta la procedura per individuare l’operatore economico cui affidare i lavori di riqualificazione piazza Sant’Antonio, da aggiudicare secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Un progetto da 2 milioni che prevede nuovi arredi, aree verdi, un parco giochi e spazi per la socialità, con le domande che vanno presentate entro il 10 luglio e i lavori da chiudere assolutamente entro il 31 marzo 2026.
L’intervento Sul tavolo c’è un intervento di recupero e rigenerazione urbana di un luogo simbolo della città, ma anche un importante intervento di razionalizzazione della viabilità in un punto nevralgico per il traffico cittadino, che mette in contatto diversi quartieri e si presenta come snodo per il traffico extraurbano, oltre che asse fondamentale nel nascituro centro intermodale.
La rotatoria E qui interviene una delle principali novità rispetto alla previsione messa in campo dalla giunta precedente. La rotatoria infatti, inizialmente prevista al centro della piazza (dopo non poche discussioni con la Soprintendenza), sorgerà solo in maniera provvisoria, realizzata inserendo la segnaletica orizzontale e verticale ed elementi dissuasori coerenti con una zona di particolare interesse storico, per poi essere abbandonata quando sarà completata la nuova viabilità dell’area, disegnata in funzione della nascita del centro intermodale, che prevede una rotatoria tra via Saffi, viale Sicilia e corso Trinità e una davanti a piazza Stazione.
Tre aree Per il resto l’area d’intervento è suddivisa in tre. La prima interessa l’intersezione tra corso Vittorio Emanuele, corso Vico e via Saffi, ad alta densità di traffico, gestita con il semaforo. La seconda è la piazza rettangolare con tre vie parallele, due laterali e quella centrale, che è la parte terminale di corso Vittorio Emanuele. Le dividono due isole pedonali rialzate, ciascuna caratterizzata da due filari di alberi. La terza è di fronte all’ex Turritana, oggi in fase di restyling, e ospita la colonna Sant’Antonio realizzata da Eugenio Tavolara su incarico dell’allora sindaco Oreste Pieroni.
L’intervento mira a migliorare l’aspetto architettonico mediante la riqualificazione della piazza e l’aspetto funzionale mediante l’eliminazione dei semafori in porta Sant’Antonio e la riduzione dei tempi di percorrenza dei bus di linea provenienti da Sorso, Sennori e Bassa Valle del Coghinas. Sarà ripristinato il basolato per ridare monumentalità all’area e sarà rigenerata la colonna di Tavolara.
In piazza Sant’Antonio la pavimentazione sarà su un unico livello, quello del piano stradale dell’ultimo tratto di corso Vittorio Emanuele. In vicolo Cano si transiterà solo in entrata, nei vicoli Satta Branca e Del Drò transiteranno solo i mezzi d’emergenza.
La trama della pavimentazione definirà le aiuole-albero e individuerà gli spazi per le panchine, i porta rifiuti e la cartellonistica esplicativa. Saranno restaurate le panchine esistenti, mentre la luce sarà garantita da lampioni di altezza inferiore alle chiome degli alberi. Davanti all’ex Turritana tornerà il basolato.
Rotatoria Il luogo temporaneamente occupato dalla rotatoria invece, tra corso Vittorio Emanuele, via Saffi e corso Vico, sarà uno spazio pianeggiante, qualificabile per intero come piazza, con elementi in grado di valorizzarne i caratteri storici, architettonici e artistici, con l’intersezione tra via Saffi e corso Vico sarà ridotta a una corsia per senso di marcia, per garantire un accesso più agevole a corso Vittorio Emanuele.
Il rifugio Il volume “La Sassari sotterranea – I rifugi antiaerei” di Antonio Murziani (Ed. Edes del 2012), segnala l’esistenza, nel sottosuolo della viabilità corso Vico-via Saffi, di un rifugio antiaereo della 2a guerra mondiale, che interessa il progetto. Uno degli accessi, infatti, è ubicato proprio in piazza Sant’Antonio in corrispondenza di uno degli spiazzi alberati. Con un problema da risolvere, o perlomeno da tenere sotto controllo. Le sezioni longitudinale e trasversale dell’accesso, segnalano infatti la presenza di una significativa discontinuità del sottosuolo in corrispondenza della scala di accesso, compiutamente segnalata negli elaborati di progetto dello stato di fatto.
Attualmente tale discontinuità risulta tombata, ma la indisponibilità ed impossibilità di indagini e sondaggi preventivi non ha consentito di conoscerne la effettiva consistenza. Nella fase transitoria tale tombatura risulterà intensamente carrabile per via della rotatoria provvisoria. È pertanto indispensabile, previe indagini e sondaggi adeguati, individuare la necessità o meno di interventi di consolidamento e messa in sicurezza ed eventualmente realizzarli nell’ambito dell’appalto. La parte interessante però è che queste lavorazioni potrebbero prevedere opere di valorizzazione e segnalazione del rifugio. Da notare che nel computo e nel quadro economico, tra le somme a disposizione per i lavori, si prevedono degli specifici fondi.