La Nuova Sardegna

Sassari

La notte di sangue

Maxi rissa a Sennori, il sindaco Nicola Sassu: «Comunità sconvolta, preghiamo per il ragazzo accoltellato»

Maxi rissa a Sennori, il sindaco Nicola Sassu: «Comunità sconvolta, preghiamo per il ragazzo accoltellato»

Il primo cittadino: «Esiste un grave problema di disagio giovanile, su cui dobbiamo tutti intervenire»

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Sennori «La processione e la festa sono diventati un momento collettivo e silenzioso di preghiera, di una comunità sconvolta per quello che è accaduto».

Non si dà pace il sindaco di Sennori Nicola Sassu, in piedi dalle 3 del mattino, quando è stato informato della violentissima rissa scoppiata a margine della festa di San Giovanni, con sei feriti di cui uno, un 21enne del paese, peraltro figlio di uno stretto collaboratore del primo cittadino, colpito da diverse coltellate e ora ricoverato in ospedale in prognosi riservata dopo delicato intervento. «Sono andato in ospedale per sincerarmi delle sue condizioni – spiega Sassu – ci auguriamo che vada tutto per il meglio».

Sullo sfondo un allarme che non sembra placarsi legato alla mala-movida, soprattutto tra i più giovani: «L’episodio è gravissimo - spiega il sindaco – e le indagini sono in corso per capire esattamente cosa sia accaduto. Resta un problema importante di disagio giovanile, che non riguarda chiaramente solo Sennori, su cui noi stiamo cercando di intervenire con decisione, anche con uno sportello di ascolto con personale qualificato che prende in carico l’intera famiglia. E’ un percorso lento e complicato, ma inizia a dare i primi frutti. Come aiutano le restrizioni che abbiamo messo in campo sul consumo di alcol, e il poco che possiamo fare relativamente agli orari dei pubblici esercizi. Studieremo nuove misure e limitazioni di orario più stringenti, partendo dal presupposto che occasioni come quella di San Giovanni, festa sentitissima da tutta la comunità e organizzata da un Comitato anch’esso profondamente sconvolto per l’accaduto, non possono essere militarizzate, e le soluzioni devono essere più profonde».

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