La Nuova Sardegna

Sassari

Verso la Faradda

Sassari, rullo di tamburi e “Fallu baddà”: i Piccoli Candelieri danno il via alla Festa

di Luca Fiori
Sassari, rullo di tamburi e “Fallu baddà”: i Piccoli Candelieri danno il via alla Festa

Folla festante e colorata in centro per la Discesa dei venti mini ceri trasporati da 260 bambini

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Sassari Il più piccolo tra i portatori Ena Casu, appena tre anni, a metà sera si è concesso un pisolino nel passeggino sotto l’ombra di corso Vico, mentre Nathan - il fratello di 12 anni - ha percorso con fierezza tutto il viale, trasportando il mini candeliere dei Piccoli Ortolani con la certezza che a Santa Maria per il fratellino suonerà la sveglia di mamma e papà. «A tutti i costi – raccontano i genitori Lidia Nuvoli e Francesco Casu – quest’anno vuole entrare in chiesa con il suo fratellino».
Per capire quanto anche gli altri 260 mini portatori abbiamo preso la cosa sul serio e non siano qui solo per passare un pomeriggio lontano dagli smartphone, basta guardarli negli occhi e osservare con che cura e devozione imitano i passi dei grandi e fanno ballare il candeliere con passione e ritmo, mentre la folla di genitori e nonni intona “Fallu Baddà».

Divise splendenti, scarpe nuove di zecca e la sfumatura altissima appena fatta, quest’anno i giovanissimi eredi della tradizione più bella di Sassari, hanno realizzato venti Piccoli Candelieri e nella serata di oggi, 5 agosto, si sono dati appuntamento in porta Sant’Antonio alle 18 in punto. Ad accoglierli e incoraggiarli all’inizio di corso Vico il sindaco Giuseppe Mascia insieme all’assessora Nicoletta Puggioni. «I Piccoli Candelieri – spiega il primo cittadino – rappresentano la staffetta che viene data alle nuove generazioni che porteranno le nostre tradizioni avanti nel tempo. Sassari con questo evento bellissimo – conclude Mascia – fa solo il suo dovere».

Soddisfazione e orgoglio anche nelle parole di Fabio Madau presidente dell’Intergremio e di Maurizio Sassu tra gli organizzatori della serata. «Vedere tutti questi bambini – spiegano – e vedere così tanta gente che si riversa per le starde del centro storico con i ceri e con l’emozione che traspare è veramente qualcosa di impagabile. Noi crediamo che questa sia la strada giusta – aggiungono – anche per valorizzare la Faradda, investire sui giovani è l’investimento migliore che si possa fare sul futuro».

Salvatore Piras con i suoi occhioni azzurri era destinato a diventare tamburino. «A suonare il tamburo e a tenere il ritmo – spiega in un momento di pausa – me lo ha insegnato babbo, anche lui è tamburino come me». Alla festa non poteva mancare Angelo Russo del Gremio dei Viandanti, figura simbolo della Faradda e pronto ad annunciare la serata del Candeliere d’Oro (in programma il 12 agosto) con il classico «Arruglia», accorrete, la festa comincia.

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