Esplosione ad Alghero, i residenti: «Servono più controlli, abbiamo paura»
Parla anche il vicino Nanni De Rosa: «Per fortuna non eravamo in casa, ora siamo in albergo»
Alghero «Servono controlli più severi, non possiamo rischiare la vita». È l’appello accorato di Gavino Scala, presidente del Comitato di Quartiere Alguer Vella, dopo l’esplosione che domenica pomeriggio ha distrutto il ristorante Sartoria del Gusto in piazza Duomo, nel cuore del centro storico.
Gravi i disagi anche per la famiglia De Rosa, che vive sopra il ristorante. «Per fortuna non eravamo in casa – spiega Nanni De Rosa -. Ci hanno avvisato subito dello scoppio. Le pareti sono annerite dalla fuliggine, ci sono danni al bagno e a una finestra. Ora l’appartamento è dichiarato inagibile, per cui io, mia moglie e i nostri due bambini siamo ospitati in un albergo».
Il boato, avvertito in gran parte della città vecchia, ha provocato momenti di autentico panico tra residenti e turisti. Tre le persone rimaste ferite, due delle quali trasportate al pronto soccorso dell’ospedale civile, per fortuna senza gravi conseguenze: una dipendente del locale, che sarebbe caduta mentre cercava di uscire, una donna colpita da una scheggia di vetro mentre passeggiava con la figlia davanti al ristorante e una terza persona soccorsa sul posto.
Le fiamme hanno completamente distrutto il ristorante e causato danni anche all’appartamento soprastante, dichiarato momentaneamente inagibile. Le cause della deflagrazione restano da chiarire. Sarà la perizia dei vigili del fuoco a stabilire con precisione cosa abbia innescato l’incendio: tra le ipotesi, un problema legato allo sfiato della bombola. La zona è stata transennata e resta sotto sequestro in attesa dei rilievi tecnici. Per i cittadini, l’episodio è il segnale di una fragilità strutturale che riguarda tutto il centro storico.
«Ero a casa, vicino al ristorante – racconta Scala -. Ho sentito odore di fumo, poi le urla di chi invitava a uscire. Dopo pochi minuti un boato fortissimo. Subito vigili del fuoco e ambulanze. È stata una fortuna che non ci siano state vittime». Il presidente del Comitato non nasconde la sua preoccupazione per la concentrazione di attività commerciali: «Il centro storico è ormai saturo. Molti locali chiudono a ottobre e riaprono in primavera, ma non sempre vengono fatti i controlli necessari sugli impianti. Alcune canne fumarie sono troppo basse e scaricano di tutto. Mi auguro che tutti i locali siano a norma, ma ho dei dubbi. Servono verifiche regolari e più rigide».
L’incidente arriva a pochi giorni dall’incendio che aveva colpito una cabina Enel, sempre nel centro storico, e alimenta le preoccupazioni di chi vi risiede stabilmente. «Abbiamo segnalato da tempo tutta una serie di problemi – ribadisce Gavino Scala -. Non si può continuare a trattare la città vecchia come un bancomat stagionale: si apre per cinque o sei mesi e poi si chiude, lasciando dietro problemi di sicurezza e vivibilità. Il Comune e le autorità competenti sono ora chiamati a dare risposte concrete. Nel frattempo – conclude il presidente del Comitato di Quartiere Alguer Vella – i residenti nel centro storico, soprattutto quelli di piazza Duomo restano scossi dall’episodio, che ha riacceso in maniera drammatica il dibattito sulla sicurezza degli impianti e sulla gestione delle attività commerciali all’interno della città vecchia».