William Manca ritrovato morto in campagna, al vaglio della Procura uso di droga e cattive conoscenze
Aperto un fascicolo contro ignoti, fra i reati anche il traffico di sostanze stupefacenti
Sassari Potrebbe esserci un malore seguito all’assunzione di sostanze stupefacenti, all’origine del decesso di William Manca. Almeno, sembra essere questa, in attesa delle risposte che arriveranno dagli esami tossicologici e dall’autopsia in programma martedì, l’ipotesi al centro dell’inchiesta sulla morte del 45enne sassarese scomparso sabato 6 settembre dalla sua abitazione di via Sant’Apollinare e ritrovato senza vita il mercoledì successivo, nelle campagne di Pian di Sorres, fra Sassari e Porto Torres.
Certo, se anche le analisi accertassero la presenza di sostanze stupefacenti nei tessuti e nel sangue di Manca, le domande a cui rispondere sarebbero ancora tante. L’uomo avrebbe assunto la droga spontaneamente o qualcuno lo avrebbe costretto? Magari con la forza oppure approfittandosi di un momento di debolezza del 45enne. Anche perché, racconta chi lo conosceva bene, William Manca non era solito fare uso di droga o, almeno, non erano mai arrivati segnali di allarme in questo senso.
Insomma, gli esiti dell’autopsia e del tossicologico saranno solo il punto di partenza di un’inchiesta che avrà bisogno di ulteriori approfondimenti. Quel che è certo, al momento, è che il pubblico ministero Ermanno Cattaneo ha aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando i reati di morte come conseguenza di altro delitto e traffico di sostanze stupefacenti.
Ed è proprio su questo fronte che si starebbero concentrando le indagini dei carabinieri, impegnati non solo a ricostruire le ultime ore del 45enne, trascorse insieme ad almeno altri due uomini fra abitazioni private e locali della Nurra, ma anche ad accertare eventuali legami o precedenti di queste persone con il mondo della droga.
Sarà fondamentale ricostruire i rapporti che William Manca aveva con chi era insieme a lui in quell’ultima notte. L’indicazione che arriva dalle diverse testimonianze raccolte in questi giorni è che Manca non li frequentasse abitualmente. Ad esempio, nel circolo di Bancali dove il 45enne è stato visto per l’ultima volta sabato prima delle 23, William era stato anche in passato, ma in compagnia di altre persone. Una versione confermata anche da fonti vicine alla famiglia. E sembrerebbe anche che il 45enne non avesse dato nelle ultime settimane ai familiari alcun motivo di preoccupazione. Ma, allora, come era nata la frequentazione fra William Manca e le persone che erano con lui quella sera e che non solo non hanno chiamato un’ambulanza quando è stato male ma, forse, lo hanno abbandonato esanime e probabilmente già morto in quel campo di Pian di Sorres, fra rifiuti, tane di cinghiali e carcasse?
Nella risposta a questa domanda, probabilmente, sta uno dei nodi decisivi dell’inchiesta. In ogni caso, la sensazione è che le indagini dei carabinieri si stiano avvicinando a una svolta, ma tutto si sbloccherà solo dopo lo svolgimento dell’autopsia. Dopo la quale la famiglia, che ha scelto di affidarsi alla tutela legale dell’avvocato Danilo Mattana, e tutti gli amici di William potranno salutarlo degnamente e per l’ultima volta.