«Ci sono cascato in pieno, occhio ai guadagni facili» – l’intervista al professionista truffato
L’uomo ha perso 200mila euro. La trappola del trading online: «Pensavo di essere furbo, invece...»
Sassari «All’inizio pensi di essere più furbo degli altri. Poi ti rendi conto che sei solo finito in trappola». A tre giorni dall’arresto del corriere ucraino, arrivato a Sassari per prelevare l’ennesima tranche di una maxi truffa durata due anni, il professionista sassarese vittima del raggiro da 200mila euro, rompe il silenzio e racconta - in esclusiva alla Nuova Sardegna - il suo calvario, iniziato nell’estate del 2023, con alcuni annunci trovati sui social e concluso pochi giorni fa con l’arresto del 21enne ucraino nel piazzale di un grande magazzino di Predda Niedda.
«Ho deciso di parlare – dice – perché nessuno commetta il mio stesso errore. I guadagni facili non esistono. Loro sono bravissimi a raggirarti, a entrare nella tua testa, a farti credere che stai facendo l’affare della vita». La vicenda ha inizio nell’agosto del 2023, quando il professionista, navigando su Instagram, nota un’inserzione che promette investimenti sicuri con profitti straordinari.
«Incuriosito, avevo fornito i miei dati personali e bancari, eseguendo un primo bonifico di 250 euro. Da quel momento, sono stato contattato via Whatsapp da soggetti che si spacciavano per consulenti finanziari di grandi società internazionali. Le conversazioni, sempre convincenti e persuasive, promettevano guadagni milionari e così mi hanno convinto a trasferire somme crescenti su conti correnti italiani e stranieri, spesso intestati a nomi di fantasia». Nel corso dei due anni successivi il professionista ha effettuato bonifici per circa 200mila euro. Alcuni accrediti apparivano positivi, creati ad arte dai truffatori per alimentare la fiducia e simulare guadagni costanti su piattaforme di trading online fasulle.
«Per mesi – racconta – ho tenuto tutto nascosto alla mia famiglia, sperando di recuperare i soldi, ma la realtà era che ero intrappolato in un meccanismo perfettamente costruito per ingannarmi».
Il culmine della truffa è arrivato il 30 novembre, quando la vittima ha ricevuto una telefonata da un uomo che gli prospettava un rientro di 165mila euro se avesse consegnato ulteriori 15mila euro in contanti. Avvertita la polizia, la Squadra mobile di Sassari ha organizzato un servizio di appostamento con riprese video e fotografiche. Il giorno dell’incontro sembra la scena di un film. Nel piazzale del grande magazzino di Predda Niedda tutto è già pronto: agenti in abiti civili appostati a distanza, telecamere nascoste, radio sintonizzate. La vittima entra lentamente con l’auto, si sistema al centro del parcheggio e resta al telefono con l’uomo che, dall’altra parte della linea, lo guida passo dopo passo. Dopo alcuni minuti l’ombra del “corriere” appare tra le auto: è un ragazzo poco più che ventenne, cammina guardandosi attorno, il telefono incollato all’orecchio, il giubbotto blu ben visibile. Si avvicina allo sportello, pronuncia la parola d’ordine, poi gira attorno alla vettura. Il professionista scende, tiene in mano la busta.
Lo scambio dura pochi secondi: il giovane afferra i 15mila euro e si allontana di qualche passo. È l’attimo che gli investigatori aspettavano. Dalle immagini si vede l’irruzione improvvisa, le mani che lo bloccano, la busta ancora stretta nel pugno, come in un film d’azione. La Questura di Sassari ha diffuso il video girato a distanza: un filmato che documenta tutte le fasi del blitz. Un epilogo che mette fine a due anni di raggiri e che oggi la vittima guarda con un misto di sollievo e dolore: «Quando ho visto quegli agenti intervenire ho capito che ero salvo. Ma ho anche realizzato fino in fondo quanto ero stato ingenuo. State attenti – conclude il protagonista – non fidatevi. Sono bravi a entrare nella tua testa, a farti credere che stai facendo un affare, ma alla fine rimani solo con la sensazione di essere stato ingannato. I guadagni facili non esistono».
