La Nuova Sardegna

Sassari

La protesta

Sequestri di cannabis dopo test negativi, coltivatori di canapa in ginocchio: «Il decreto sicurezza ci uccide»

di Nadia Cossu
Sequestri di cannabis dopo test negativi, coltivatori di canapa in ginocchio: «Il decreto sicurezza ci uccide»

Il presidente di Sardinia Cannabis: «Non era stupefacente, quella industriale è legale»

3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Parla di “corto circuito informativo”, di incomprensibili “discrasie” tra forze dell’ordine e di un settore ormai in ginocchio con piccoli imprenditori (per lo più agricoltori) che vedono andare in frantumi progetti di vita sui quali avevano investito cospicue somme di denaro. E il decreto sicurezza, diventato legge a giugno, avrebbe contribuito a creare ancora più confusione su cosa sia o non sia lecito fare in questo settore. «La canapa industriale è legale – esordisce senza troppi giri di parole Piero Manzanares, presidente dell’associazione Sardinia Cannabis – e va gestita con regole semplici, test rapidi e controlli intelligenti. Negli ultimi mesi abbiamo letto titoli su presunti “sequestri di marijuana” che, a una verifica tecnica, riguardano in realtà coltivazioni di canapa industriale perfettamente conformi alla legge».

L’occasione per questa riflessione quanto mai attuale è arrivata dopo l’ultimo sequestro portato a termine dalla guardia di finanza di Sassari alcuni giorni fa: 276 chili di infiorescenze essiccate di cannabis e duemila piante già messe a dimora in un’azienda di Ploaghe. Il titolare è stato denunciato per produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope.

In riferimento a questo recente caso Manzanares ha rivelato come soltanto qualche mese prima la stessa azienda fosse stata “visitata” dai carabinieri di Ozieri e dal Nucleo Nipaf: «Avevano eseguito test rapidi che avevano confermato la piena regolarità della coltivazione. Verbale compreso. La domanda è semplice: com’è possibile che per una forza dell’ordine sia canapa industriale e per un’altra, dopo poco tempo, diventi improvvisamente “stupefacente”? Questa è la prova di quanto servano più chiarezza, coerenza e formazione nei controlli».

A subire i danni di un “corto circuito informativo” sarebbero agricoltori, investitori «e l’intera economia rurale sarda – evidenzia con forza – Dal 2017, grazie alla legge 242/2016 sulla canapa industriale, molti agricoltori sardi hanno introdotto questa coltura in rotazione accanto a mais, grano e sorgo. Il nostro clima e le competenze locali hanno attirato contratti di coltivazione da aziende nazionali e internazionali, creando occupazione, filiere di trasformazione e valore sul territorio. In alcuni anni, la Sardegna è stata tra le regioni più dinamiche d’Italia nella produzione di canapa». Secondo Manzanares ci sarebbero 5 regole semplici che attesterebbero la legalità della sostanza. Varietà UE: si coltivano solo varietà inserite nel Catalogo comune europeo. Destinazioni lecite: fibra, canapulo, sementi, materiali innovativi, florovivaismo/ornamentale etc., secondo la normativa vigente. Assenza di effetto drogante in concreto: se un prodotto, usato normalmente, non produce effetto drogante, non è stupefacente. Documenti in ordine: contratti, Ddt, analisi di lotto (Coa) con metodo chiaro, tracciabilità e corretta etichettatura. Comunicazione corretta: niente richiami allo “sballo”, niente claim sanitari. Queste, secondo il presidente di Sardinia Cannabis, sarebbero le coordinate che «i tribunali italiani stanno già valorizzando nelle decisioni più recenti: respingendo interpretazioni “onnicomprensive” dei divieti e disponendo dissequestri e archiviazioni in assenza di reale offensività». Ma nel Sassarese, e in tutta la Sardegna, i sequestri di cannabis si ripresentano ciclicamente: «Sul territorio, purtroppo, l’esito dei controlli varia da pattuglia a pattuglia. In alcuni casi vengono richiesti documenti o “destinazioni d’uso” non previste dalla legge; in altri, la normale separazione delle infiorescenze – una pratica agricola comune – viene descritta come un illecito. Il risultato? Aziende perfettamente in regola bloccate per mesi, merce ferma, campagne compromesse, contenziosi costosi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo Piano
Meteo

Ultime piogge, poi la svolta: in Sardegna arriva l'Estate di San Martino – Temperature fino a 24 gradi

Le nostre iniziative