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La disavventura

Associazione di disabili derubata a Saccargia: «Restituiteci almeno il defibrillatore»

di Luca Fiori
Associazione di disabili derubata a Saccargia: «Restituiteci almeno il defibrillatore»

Codrongianos, il furto sul furgone al rientro da una gita. Portati via anche zaini e farmaci

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Codrongianos Si sono allontanati per 15 minuti dal furgone per una breve sosta al bar a Saccargia e hanno scoperto di essere stati derubati. È finito nel peggiore dei modi il rientro a casa da una gita di due giorni a Caprera per un gruppo di ragazzi e operatori dell’associazione “Andalas de Amistade Trekking”, residenti tra Villacidro e Cagliari.

Sabato primo novembre il gruppo aveva trascorso la mattinata a Caprera, tra escursioni e momenti di socializzazione, attività inserite nel percorso di "montagnaterapia” promosso dall’associazione dal 2006. Domenica 2 novembre durante il viaggio di ritorno, la comitiva ha fatto una breve sosta nella zona della basilica di Saccargia, ignara che quei pochi minuti di assenza dal mezzo sarebbero bastati per trasformare la giornata in un incubo.

Il furgone, parcheggiato vicino alla facciata della basilica, è stato svaligiato tra le 12.15 e le 12.30 di domenica. I ladri hanno portato via tutti i bagagli personali dei partecipanti e lo zaino contenente il defibrillatore e il kit dei farmaci di primo soccorso, strumenti vitali per garantire la sicurezza dei ragazzi durante le escursioni.

La perdita non è solo materiale: senza questi strumenti le attività dell’associazione rischiano di fermarsi, privando i ragazzi di momenti fondamentali di socializzazione e sostegno psicofisico. Allertati tramite il 112, sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Uri, che hanno effettuato i rilievi e redatto il verbale. Le indagini sono ora coordinate dalla stazione dei carabinieri di Codrongianus, competente per territorio, che stanno raccogliendo le testimonianze e avviato le indagini per risalire ai responsabili.

Non è la prima volta che la zona è teatro di furti. Nel maggio 2023, due turisti francesi appena arrivati da Olbia furono vittime di analoghi episodi insieme ad altri visitatori, con modalità simili: rapidità estrema, precisione e assenza di tracce. Il gesto desta profonda indignazione perché a subire il furto sono stati ragazzi fragili e gli operatori che li accompagnano, persone che ogni giorno lavorano per garantire inclusione e benessere. Non si tratta solo di beni materiali, ma di strumenti essenziali per la sicurezza e la continuità delle attività.

L’associazione ha voluto rivolgere un appello diretto ai ladri, un messaggio che unisce indignazione e speranza: «Cari ladri, se avete preso i nostri zaini evidentemente non ve la passate tanto bene - hanno detto i componenti dell’associazione - come avete visto dallo scarno contenuto del bottino, anche noi non navighiamo nell’oro, anzi. La refurtiva di maggior valore sono i nostri farmaci e il defibrillatore, senza il quale non possiamo fare le escursioni che rappresentano un grande sostegno alla nostra salute. Anche rifare le chiavi o le serrature di casa sono un costo eccessivo per le nostre magre pensioni di invalidità. Vi chiediamo  di farci ritrovare i documenti, le chiavi, le carte di credito, il defibrillatore e i farmaci al più presto».

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