La Brigata Sassari torna in Libano: la missione all’inizio del 2026
Dei mille militari del contingente italiano, 500 sono “Sassarini”
Sassari Nei primi mesi del 2026 la Brigata “Sassari” tornerà in Libano per una nuova missione di pace nell’ambito dell’operazione Unifil sotto l’egida delle Nazioni Unite. I militari “Sassarini” opereranno lungo la Blue Line, la linea di confine tra Libano e Israele, con l’obiettivo di garantire il rispetto della risoluzione Onu 1701, sostenere la popolazione civile e affiancare le forze armate libanesi nel mantenimento della sicurezza e della stabilità.
La risoluzione prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Israele e Libano, l’assistenza al governo libanese nell’esercizio della propria sovranità sul territorio e nel garantire la sicurezza dei propri confini, in particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di Israele.
Del nuovo contingente Unifil faranno parte oltre 1000 militari italiani, di cui più di 500 appartenenti alla Brigata “Sassari” tra il Comando Brigata, il 152° Reggimento fanteria, il Reggimento logistico, il 5° Reggimento genio guastatori di Macomer e il 45° Reparto Comando e Supporti Tattici “Reggio”. Sulla carta, un compito di routine per un’unità che vanta una lunga esperienza nei teatri operativi internazionali.
Ma la realtà è ben più complessa: solo pochi mesi fa, nel febbraio scorso, i Sassarini avevano concluso un semestre difficile in Libano, segnato da tensioni, lunghe permanenze nei bunker e da episodi gravi dovuti all’intervento nell’area delle forze israeliane, che in alcune circostanze avevano colpito anche le infrastrutture delle Nazioni Unite.
In uno di questi attacchi rimasero feriti, fortunatamente in modo non grave, alcuni militari della Brigata. La missione Unifil ha anche lo scopo di assistere la popolazione civile. I “Dimonios” saranno impegnati anche per sostenere le forze armate libanesi nelle operazioni di sicurezza e stabilizzazione dell’area per prevenire un ritorno delle ostilità e creare le condizioni per una pace duratura. Proprio mentre si prepara la nuova missione, ieri mattina Sassari ha celebrato il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate con una solenne cerimonia al Parco “Emanuela Loi”.
Davanti al monumento alle vittime di tutte le guerre si sono raccolte le autorità civili, militari e religiose, i gonfaloni del Comune e della Città Metropolitana, le associazioni combattentistiche e un picchetto d’onore interforze. Dopo l’alzabandiera e la deposizione delle corone ai Caduti, sono stati letti i messaggi del Presidente della Repubblica e del Ministro della Difesa, seguiti dal Bollettino della Vittoria e dall’intervento del presidente provinciale dei Combattenti e Reduci. A margine della cerimonia il generale di Brigata Andrea Fraticelli non ha commentato la notizia della partenza in Libano ma ha voluto sottolineare «l’importanza dell’Esercito di essere presente dove c’è bisogno, sostenere le comunità, fornire protezione a chi ne ha bisogno. Il nostro dovere – ha concluso il generale Fraticelli – è essere sempre pronti e operativi a servire il nostro contributo dove il paese ci chiama».
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