Sassari, ecco il condominio che produce la sua energia pulita: è uno dei primi gruppi di autoconsumo
Garantito l’abbattimento dei costi a cui si aggiunge un incentivo di 3mila euro all’anno
Sassari Sul tetto di un condominio di via Alghero, a poche decine di metri dall’incrocio con via Roma, si sta iniziando a disegnare quello che potrebbe diventare il futuro prossimo dell’energia condivisa in città. Qui sta prendendo forma il primo gruppo di autoconsumo condominiale di Sassari, e uno dei primissimi in Sardegna: un impianto fotovoltaico pensato per produrre, accumulare e redistribuire energia pulita tra i condomini che hanno scelto di aderire. Un modello che, se funzionerà come previsto, potrebbe aprire la strada a nuove forme di gestione collettiva dell’energia.
A realizzare l’intervento è la Energie Rinnovabili Petretto Srl, guidata da Michele Petretto, che mostra con orgoglio gli impianti in allestimento sul lastrico solare. «È un passo importante verso l’autonomia energetica – spiega – e rappresenta un’opportunità concreta per abbattere le spese e condividere i benefici. Quando da qui su vedo i tetti delle case della città, ma anche delle scuole, delle palestre, delle pertinenze delle parrocchie, penso che potrebbero tutti essere piccole comunità energetiche autosufficienti. E che questo è il nostro auspicabile futuro»
L’impianto di via Alghero sarà composto da 20 kWp di fotovoltaico e da una batteria di accumulo da 40 kWh, collegati al contatore condominiale principale. Il funzionamento è basato sui gruppi di autoconsumo: l’energia prodotta viene utilizzata innanzitutto per i servizi comuni – ascensore, scale, pompe – e il resto viene attribuito virtualmente ai contatori degli appartamenti aderenti. Non occorre alcun collegamento fisico: la ripartizione è gestita attraverso un algoritmo certificato dal Gse.
«È più semplice di quanto sembri – chiarisce Petretto – quello che produciamo in eccesso viene conteggiato come autoconsumo delle famiglie. E per ogni kWh condiviso, il Gse riconosce un incentivo di circa 12 centesimi per vent’anni». I benefici economici sono già stimabili: circa 1500 euro l’anno di risparmio sulla bolletta condominiale (di cui beneficia anche chi non ha aderito all’iniziativa), a cui si aggiunge un incentivo annuo di circa 3000 euro, che confluirà in un conto dedicato. Saranno poi i sei condomini aderenti a decidere se dividerlo o utilizzarlo per le spese comuni del palazzo. A completare il quadro, la possibilità per ogni famiglia di portare in detrazione il 50% della propria quota d’impianto. Oltre all’aspetto economico, pesa quello sociale e ambientale.
«La parte più importante è la consapevolezza – riflette Petretto – perché produrre la propria energia significa partecipare alla transizione ecologica in modo attivo. E farlo insieme ai propri vicini crea senso di responsabilità e un nuovo modo di vivere il condominio. Nonostante lavori nelle rinnovabili io sono tra quelli convinti che le nostre campagne vadano difese dall’assalto dei pannelli. Il loro posto è sui tetti delle nostre abitazioni». Il progetto di via Alghero diventa così un banco di prova, e non solo per la città: un primo esperimento concreto di come i palazzi possano trasformarsi in piccole comunità energetiche capaci di ridurre costi, emissioni e dipendenza dalla rete. Con la speranza che l’esperimento sia replicato rapidamente in altri edifici. Sul tetto, tra pannelli in fase di posizionamento e cavi che scendono verso il contatore principale, prende forma un modello che guarda avanti senza proclami, ma con molta concretezza. «Spero che questo esempio venga seguito – conclude Petretto – perché i benefici sono chiari e perché è un passo necessario se vogliamo un futuro più sostenibile per tutti».
