«Scarpe per i bisognosi». A Sassari la gara di solidarietà diventa virale
L’appello dall’altare di don Nicola Carta ha messo in moto cittadini ed enti
Sassari Quando ha sentito le parole di don Nicola Carta dall’altare ha avuto come un’illuminazione e ha deciso di agire subito, senza perdere un secondo. È uscita in silenzio di casa e ha comprato un paio di scarpe numero 41, lo stesso che portava il marito che non c’è più. Poi, emozionata, le ha consegnate al sacerdote. Ieri mattina quelle scarpe da uomo - nuove di zecca - sono arrivate, insieme ad altre paia, al Centro diurno di accoglienza e accompagnamento “Suor Giuseppina Nicoli” di via Principessa Maria, pronte per essere consegnate a chi ne ha bisogno.
Il primo gesto concreto di una catena di solidarietà che è appena partita da Santa Maria di Pisa e spera di coinvolgere sotto Natale tutta la città. L’iniziativa si chiama “Un paio di scarpe per Gesù” ed è stata lanciata proprio don Nicola, parroco della chiesa di Santa Maria di Pisa, per sostenere il centro, attivo dal giugno 2016 e gestito dall’Odv Viva, un’associazione che si occupa degli ultimi insieme alle suore Vincenziane.
Ogni giorno, una trentina di persone trovano qui un luogo sicuro, dove fare colazione e merenda, farsi una doccia, usare la lavatrice, cambiarsi, radersi, ritirare prodotti per l’igiene e, quando serve, guardare la tv al caldo, utilizzare i computer per cercare lavoro, stampare documenti o orientarsi tra le pratiche quotidiane.
«Il centro accoglie circa trenta utenti ogni giorno – racconta uno dei volontari – tre o quattro di loro sono donne. La metà solitamente sono stranieri». Gli utenti sono seguiti da trenta volontari che si alternano e garantiscono una presenza costante negli orari del mattino, dalle 8.30 alle 11.30, e del pomeriggio, dalle 14.30 alle 18.30.
«Qui ogni gesto, per quanto piccolo, ha un peso enorme – racconta una volontaria – un caffè caldo, un sorriso, un consiglio, la possibilità di usare un computer per ricominciare a muovere i primi passi verso una vita più stabile».
Negli ultimi giorni è emersa una necessità urgente e concreta: scarpe nei numeri 41, 42 e 43, i più richiesti dagli uomini che vivono in strada e percorrono chilometri ogni giorno con calzature ormai consumate o rotte.
È a questa esigenza che vuole rispondere l’iniziativa di don Nicola, invitando chiunque possa a donare scarpe nuove o poco usate. «Se le acquistate nuove – spiega sorridendo don Nicola – Gesù verrà a casa vostra a Natale».
Parole che non sono retorica, ma un invito a trasformare l’ascolto in azione concreta, a fare del Natale un gesto di solidarietà e attenzione verso chi è più fragile. I volontari ricordano quanto siano importanti questi contributi, perché scarpe e vestiti si consumano rapidamente e chi vive in strada ha bisogno di protezione e calore.
Il centro non offre solo beni materiali. «È un luogo dove sentirsi ascoltati e accolti» racconta uno degli utenti, un ragazzo sassarese di 28 anni che vive per strada. «Qui i piccoli gesti quotidiani diventano per noi simboli di dignità e speranza» aggiunge. E così, a partire da un paio di scarpe comprate da una donna anziana in memoria del marito, si può costruire una catena di solidarietà che coinvolga - quartiere dopo quartiere - tutta la città. Ogni dono percorre pochi passi, ma può cambiare il cammino di chi deve ricominciare a trovare la strada che ha perso.
«Servono anche indumenti intimi da uomo – aggiungono i volontari – e poi qualche felpa e giacconi pesanti, per consentire a chi vive senza un tetto di affrontare meglio l’inverno». Dal gesto concreto e silenzioso come quello di Laura, forse Sassari può dare vita un piccolo grande miracolo di Natale.
