La Nuova Sardegna

Sassari Lo scorso marzo la polizia locale aveva eseguito un controllo antidroga nell’istituto Alberghiero di Sassari, con il supporto del cane in dotazione al comando di via Carlo Felice. Ed era stato proprio il cane a fiutare qualcosa nelle vicinanze di uno studente in particolare. Lo aveva puntato richiamando l’attenzione dell’agente accompagnatore. A quel punto era stato perquisito lo zaino del ragazzo e all’interno erano stati trovati trenta grammi di cannabis. Così era scattata la successiva perquisizione in casa, in un paese del Sassarese, e qui erano state recuperate alcune piantine di marijuana e semi.

Il giovane era stato denunciato per detenzione di droga ai fini di spaccio. Ieri mattina, durante il giudizio abbreviato davanti al gup Gian Paolo Piana, il pubblico ministero Lara Senatore (che aveva disposto il giudizio immediato) ha chiesto la condanna dello studente a dieci mesi e venti giorni di reclusione. L’avvocato difensore Maurizio Serra nella sua discussione ha evidenziato alcuni aspetti ritenuti rilevanti, partendo dalla premessa che quei trenta grammi fossero per uso personale.

E poi, ad esempio, il fatto che non sia stata eseguita una perizia sulla cannabis e quindi non si sia potuta stabilire la percentuale del principio attivo. Il reato, infatti, risale al periodo in cui non erano ancora entrate in vigore le nuove norme (decreto sicurezza) e quindi sarebbe stato importante sapere quale era la capacità drogante di quella cannabis. Perché, se in percentuale bassa, avrebbe potuto escludere la sussistenza del reato contestato. L’avvocato Serra, alla luce di tutte queste considerazioni, ha chiesto l’assoluzione del suo assistito. Il giudice Piana ha rinviato per eventuali repliche e per la sentenza al prossimo 12 marzo.

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