La Nuova Sardegna

Napolitano: Schlein, 'grande europeista, sostenitore integrazione più che mai necessaria'

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Roma, 1 lug. (Adnkronos) - "L'intera biografia di Giorgio Napolitano si intreccia con la storia del nostro Paese, con quella del Novecento, racconta gli snodi fondamentali e attraversa le diverse stagioni e le fasi esaltanti come quelle difficili. Ma per me, per chi appartiene alla mia generazione, Napolitano è soprattutto il Presidente della Repubblica, uomo delle istituzioni dal profilo rigoroso e sempre molto autorevole". Lo ha detto Elly Schlein intervenendo al convegno su Giorgio Napolitano, nel centenario della nascita. Un ruolo svolto in una difficile fase di transizione" segnata "dall'aggravarsi un sentimento di sfiducia dei cittadini verso i partiti, ma forse è qui che troviamo un tratto così importante della sua figura di uomo politico, cioè il rivendicare fortemente, nonostante il clima di sfiducia verso i partiti, il ruolo dei partiti rifiutando ogni furbizia antipolitica. Questo è stato un tratto distintivo del suo modo di intendere l'impegno politico. E in uno scenario così incerto, Giorgio Napolitano ha rappresentato una certezza, un punto di riferimento per il Paese, ma anche per l'Europa e per i nostri interlocutori internazionali. Nella mia esperienza al Parlamento europeo ho sempre avuto modo di vedere quanto la sua figura fosse rispettata e stimata a livello internazionale, quanto avesse più volte fatto da scudo al Paese nei momenti difficili". "Un gigante e uno statista che riteneva l'europeismo un orizzonte imprescindibile per il nostro Paese. Convinto e tenace sostenitore del rilancio necessario del progetto di integrazione, anzi forse ancora più necessario oggi davanti a questo nuovo quadro geopolitico. Come non ricordare che appena eletto il maggio 2006, la sua prima uscita fu proprio a Ventotene". "L'europeismo -ha detto la segretario del Pd- è stato senza dubbio la sua cifra e in un bellissimo intervento da capo dello Stato al Parlamento europeo denunciò come a molti leader europei mancasse la vista lunga. Penso che siano parole straordinariamente attuali ed proprio da questo tipo di parole che dobbiamo ripartire, cioè davanti ad un'Europa che sembra ancora più fragile oggi, l'auspicio è che invece l'Unione recuperi davvero quella vista lunga che Napolitano sapeva evocare e sapeva anche praticare". "Il progetto europeo si regge rilanciandosi e mettendo in campo una maggiore velocità di iniziativa, ma per farlo bisogna essere molto chiari. Servono alcuni elementi fondamentali. Il primo -ha proseguito Schlein- sarebbe quello di riformare i trattati e superare l'unanimità, perché non siamo in una fase storica che si possa governare con l'unanimità. E poi rilanciare un grande piano di investimenti comuni, come è stato il Next Generation. Noi rischiamo di rimanere schiacciati oggi, di essere davvero un vaso di coccio e per questo noi dobbiamo avere la consapevolezza che è un passaggio improcrastinabile, quello di proseguire sulla strada degli investimenti comuni europei". "È importante soffermarci anche sul suo parlamentarismo di questi tempi, soprattutto perché stiamo vedendo la tendenza a un progressivo tentativo di esautoramento del ruolo e delle competenze dei Parlamenti attraverso ad esempio il ricorso sfrenato alla decretazione d'urgenza, alle forzature procedurali. Napolitano è stato un uomo di sinistra al servizio della Repubblica, un grande statista italiano e europeo e il suo ricordo ci offre ancora molti spunti su come affrontare le grandi sfide del nostro tempo".
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