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Madrid stanotte è la capitale d’Europa

A Lisbona la finalissima: il Real cerca la decima, l’Atletico sogna

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MADRID. Real versus Atletico 55 anni dopo l'ultima semifinale di Coppa Europa disputata assieme: due squadre aspiranti alla Champions League e una città, Madrid, che comunque vada sarà capitale d'Europa per una notte. Trepidano e palpitano i cuori colchoneros e merengues di Madrid, sempre così diversi, mai tanto vicini.

Dopo la vittoria della Liga dei rossobianchi di Simeone, unici imbattuti nel torneo di Champions, i tifosi del Real Madrid di Ancelotti temono una doccia gelata sul sogno della decima coppa, per mano della squadra in altri tempi ribattezzata con disprezzo 'Patetico de Madrid'. Per l'Atletico, la coppa è un miraggio accarezzato da sempre e ancora mai toccato.

Più di un duello è lo scontro di due modi diversi di essere madrileni. Il club ricco dell'agiato quartiere nord di Chamartin, degli ingaggi e dei titoli record, delle star alla Cristiano Ronaldo, da un lato; dall'altro i 'materassai’, operai del pallone, abituati a soffrire e 'sudar la camiseta’ nello stadio Calderon, al sud di Madrid, gli 'indiani’ dell'Atletico, ma sempre tribù, unita nella vittoria come nella sconfitta. Presunzione contro umiltà.

Stasera (20,45, stadio da Luz di Lisbona), più della Coppa europea nello storico derby c'è in gioco l'orgoglio di campanile e dell'appartenenza. E in ogni ufficio, bar, famiglia, perfino coppia, la madre di tutte le finali divide, accalora, oppone al 'nemicò in casa. «Ma il calcio non è una guerra», insiste Josè Luis Ramos. «Va vissuto con intensità e senza violenza, è una festa del calcio madrileno», con maxi schermi in tutti gli stadi e e piazze cittadine.

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