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Portotorres, la parola alla gente

Portotorres, la parola alla gente

Il vice presidente Cualbu: il futuro è l’azionariato popolare

26 maggio 2014
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PORTO TORRES. Dopo la retrocessione annunciata quel che resta della dirigenza del Portotorres si è riunita per verificare le prospettive calcistiche della prima squadra nel prossimo campionato di Eccellenza. Il direttivo societario dell’ultima stagione resterà in carica fino al 30 giugno, ma tra quelli che non vogliono assolutamente ammainare la bandiera rossoblù c’è il vice presidente Mauro Cualbu.

«Nei giorni scorsi ci siamo incontrati per verificare come si intende proseguire nella prossima stagione - dice Cualbu -, e da parte di alcuni, tra cui il sottoscritto, c’è volontà di fare calcio cercando di coinvolgere nuovi soci attorno a un progetto di rinascita che preveda anche un azionariato popolare». L’avventura nella quarta serie nazionale si è conclusa mediocremente come punteggio e classifica, con una media Inglese da far paura e scarsa valorizzazione di giovani in una categoria dove apparivano realmente corpi estranei rispetto agli avversari. La crisi delle attività produttive ha creato un vuoto a livello di sponsor, ma pure le promesse estive al vento hanno fatto danni notevoli in termini tecnici ed economici. La riprova è arrivata pure dalla disaffezione del pubblico che ha disertato completamente o quasi le partite casalinghe.

«Il primo obiettivo della nuova dirigenza sarà quello di sanare i debiti pregressi nei confronti di terzi - aggiunge il vice presidente -, operazione che sarà immediata con l’accreditamento dei contributi regionali. L’organico che farà parte del Portotorres del prossimo anno avrà una impronta marcatamente locale, con l’arrivo di giocatori turritani che hanno giocato in altre squadre nei campionati dilettanti. Ho avuto modo di verificare la loro disponibilità dopo la fine del torneo di serie D, si tratta ora di avviare tutti assieme un progetto. Il budget economico per affrontare l’Eccellenza sarò deciso solo con entrate certe, e gli stessi atleti che decideranno di vestire i colori rossoblù dovranno capire che solo con una visione comune d’intenti si potrà realizzare il progetto».

Gavino Masia

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