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Sardara pensa già a venerdì «Siamo carichi e molto sereni l’intensità farà la differenza»

di Andrea Sini
Sardara pensa già a venerdì «Siamo carichi e molto sereni l’intensità farà la differenza»

Il massimo dirigente sassarese fa il punto dopo il passaggio del turno «Abbiamo temuto la sindrome da playoff, ora sappiamo quanto valiamo»

26 maggio 2014
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SASSARI. Un giorno di riposo e una cena a base di aragosta come premio per il passaggio del turno. Stefano Sardara coccola i biancoblù mette la prua verso la semifinale dei playoff. «Che giocheremo contro Milano senza nessuna preoccupazione – dice il presidente della Dinamo –. Sarei felice se fosse Pistoia ad andare avanti, perché è una bella realtà e perché con loro avremmo avuto il fattore campo. Però dobbiamo essere realisti e Milano è una squadra lunga, completa e fortissima che secondo me ha già mezzo scudetto cucito sul petto. Puoi darle fastidio per una partita o due, ma lungo una serie intera i valori vengono fuori. Possiamo solo attendere e vedere».

Facciamo un passo indietro. La Dinamo è arrivata in semifinale in carrozza, in tre gare, ma il quarto di finale contro l’Enel Brindisi non è stato affatto una passeggiata. «Durante gara1 ci è tornata in mente la serie playoff dello scorso anno contro Cantù – sottolinea il dirigente sassarese – e per un attimo abbiamo pensato che ci fosse venuta la una specie di sindrome da playoff. Invece credo che siamo davvero cresciuti sotto l’aspetto mentale. Condivido le dichiarazioni che Travis Diener ha fatto al vostro giornale nei giorni scorsi: la squadra è più esperta, più matura ed è in grado di gestire con la giusta calma anche le situazioni più complicate. D’altronde abbiamo inserito nel roster elementi di alto livello, che ci sono costati un grosso sacrificio ma che obiettivamente ti danno qualcosa di più».

Sempre a proposito di Cantù, la squadra di Sacripanti è stata inaspettatamente eliminata nei quarti da Roma, facendo di fatto fare un passo avanti alla Dinamo nella potenziale classifica finale del campionato. E a questo punto, dando per scontato che Siena verrà cancellata dal panorama del grande basket, i biancoblù di Meo Sacchetti guardano con fiducia a un’eventuale inserimento nelle liste dell’Eurolega. «La qualificazione alla semifinale ci garantisce già un posto in Europa – spiega il presidente della Dinamo – ma l’Eurolega è un nostro obiettivo e non l’abbiamo mai nascosto. L’eliminazione di Cantù, da questo punto di vista, ci dà teoricamente qualche possibilità in più, dato che loro sono arrivati prima di noi in regular season».

Dopo la semifinale di due anni fa, persa con Siena, ora il Banco di Sardegna si propone come a questo punto come principale outsider dell’Armani Milano. «Come ho già detto, loro sono senz’altro i più forti. Noi però siamo assolutamente tranquilli, conosciamo le notre potenzialità e in campo si va comunque in cinque. Arrivare in semifinale è già un risultato eccellente, che ci porta a un livello di considerazione e attenzione importante. Andremo a giocarcela nelle migliori condizioni».

Dell’aspetto tecnico si occupa Meo Sacchetti con il suo staff. Ma cosa serve alla Dinamo per abbattere il gigante con le due stelle sul petto? «Meo dovrebbe darmi qualche opportunità in più come terzo play – sorride Sardara –. Battute a parte, dobbiamo giocare con grande aggressività. Abbiamo dimostrato in più occasioni che con l’intensità giusta siamo in grado di mettere in difficoltà Milano stessa e squadre del suo livello, tipo Berlino o Bamberg. Molto dipende da noi».

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