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Prandelli fa l’esame a Pepito e Verratti

di Valentino Beccari
Prandelli fa l’esame a Pepito e Verratti

Rossi quasi certo del posto, il pescarese si gioca tutto. Intanto Balotelli snobba gli inglesi: «Non sono veri rivali per noi»

31 maggio 2014
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Il fumo si addensa su Londra. E nei pensieri del ct Cesare Prandelli. Già, perché all’indomani dell’amichevole odierna con l’Irlanda il selezionatore azzurro dovrà sfoltire la rosa e ridurla a 23 petali. Quella rosa in fiore, delicata ma resistente e che dovrà non appassire anche nel clima tropicale di Manaus. L’Italia è fatta, o quasi, e domani a Coverciano, dopo l’ultimo allenamento verranno distribuiti i biglietti aerei per il Brasile e salutati gli esclusi che la spiaggia di Ipanema se la guarderanno in tv. Saranno sette gli esclusi e gli indiziati sono da scegliere fra Alberto Aquilani, Marco Parolo, Lorenzo Insigne, Christian Maggio, Ignazio Abate, Andrea Ranocchia, Matteo Darmian, Mattia Destro e Marco Verratti.

Il pescarese del Psg ha però una chances importante da gocarsi proprio stasera. E con lui, anche se parte da molte certezze in più, ci sarà Giuseppe Rossi, il campioncino della Fiorentina, dai legamenti delicati, rientrato a tempo di record e che dovrebbe prendere il volo per il Brasile con la scaletta già ritirata nella pancia dell’aereo. Per lui questa sera sarà il “numero zero” del suo Mondiale.

«In lui vedo qualcosa di particolarmente meraviglioso – ha detto Cesare Prandelli – contro l’Irlanda però metteremo da parte i sentimenti e valuteremo soprattutto la sua tenuta su pressioni e contrasti fisici. Dovrà dimostrare di essere libero mentalmente. Sa che dovrà vincere paure e perplessità e per me mentalmente è come se giocasse la sua prima partita al Mondiale».

A “Craven Cottage” dove Rossi segnò il suo ultimo gol azzurro prima dell’infortunio, non scenderà in campo la formazione tipo, ma nemmeno una squadra assolutamente sperimentale. Il ct ha in testa la sua idea di squadra, con certezze impresse in modo indelebile nella sua “lavagna ideale”. Non è la sfida con la selezione di O’Neill che stravolgerà le gerarchie del tecnico bresciano che però si attende dei segnali da una partita che può esprimere valori più sballati degli exit poll delle recenti elezioni europee.

Prandelli mette le mani avanti. «Non saremo brillanti, sarà un po’ come con la Russia prima di Euro2012 – ammette – e allora mi auguro di perdere anche stavolta». La scaramanzia è d’obbligo prima di una manifestazione importante e il ct non si sottrae alla tradizione. Formazione ad alta vocazione sperimentale quindi con Salvatore Sirigu tra i pali, la meglio gioventù Matteo Darmian e Mattia De Sciglio sulle fasce e i più esperti Leonardo Bonucci e Gabriel Paletta centrali di difesa.

A centrocampo la regia è affidata all’oriundo Thiago Motta con Riccardo Montolivo e Claudio Marchisio esterni. Per Marco Verratti prove da trequartista – e per lui è un vero esame – mentre davanti Giuseppe Rossi, agirà alle spalle di Ciro Immobile punta più avanzata. Già, l’ormai ex attaccante granata emigrato in Germania in quella “Ruhrgebiet” negli anni settanta California europea per molti “pionieri” dell’Italia meridionale e che gli ha offerto un posto di lavoro sicuro (al Borussia Dortmund pagano bene). Il centravanti di scuola Juve potrebbe essere la rivelazione del Mondiale, una sorta di riedizione del Paolo Rossi d’Argentina del 1978.

Il ct è poi entrato in tackle sulle critiche relative al suo ricco ingaggio. «Ricordo che la Figc non è un’azienda di Stato e che negli ultimi anni ha prodotto denaro grazie ai risultati ottenuti. Ma negli ultimi tempi molti mi hanno fatto la morale».

E quando c’è polemica non poteva non dire la sua anche Mario Balotelli che ha stuzzicato gli inglesi con parole velenose. «Io non vedo l’ Inghilterra favorita. Noi abbiamo giocatori che hanno vinto la Coppa del mondo, mentre non credo l’Inghilterra abbia un giocatore che sappia cosa vuol dire giocare oltre i quarti».

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