Tutti pazzi per James Rodriguez: «Il Brasile? Vogliamo vincere...»
INVIATO A RIO DE JANEIRO. Lo chiamavano El bandido, ma non fatevi impressionare. In Colombia usano questi soprannomi, a loro piace di più la roba forte, qualcosa del tipo SuperJames o FantaJames li...
INVIATO A RIO DE JANEIRO. Lo chiamavano El bandido, ma non fatevi impressionare. In Colombia usano questi soprannomi, a loro piace di più la roba forte, qualcosa del tipo SuperJames o FantaJames li farebbe sbellicare dalle risate. El Bandido più forte del Pistolero.
Il Mondiale adesso è ai piedi di James Rodriguez, cinque gol in quattro partite, trascinatore di una Colombia che con quattro vittorie consecutive ha disintegrato tutti i record della sua storia.
Nella notte di Rio de Janeiro, quando i colombiani sono ancora lì che festeggiano, Rodriguez parla con l’entusiasmo ma anche la saggezza di chi a 23 anni non ancora compiuti dimostra di avere non solo piedi ma anche testa.
È sposato con la sorella di Ospina, il portiere titolare della Colombia, e sotto il polso ha tatuato il nome di sua figlia Salomé, a cui dedica ogni gol. A dimostrazione che si può essere giovani e navigare nell’oro (ha un contratto da 4.5 milioni di euro a stagione fino al 2018) ma non per questo vivere di eccessi.
James Rodriguez, che bella Colombia…
«Abbiamo conquistato qualcosa di storico. Molti pensavano non fosse possibile, invece siamo ai quarti di finale ed è una gioia immensa».
Si sapeva che l’Uruguay si sarebbe chiuso dietro, cercando di non darvi quegli spazi che sono linfa vitale per il vostro gioco.
«Vero. Il nostro allenatore ci aveva detto che dovevamo giocare di squadra, con pazienza, cercando sempre le soluzioni migliori. La squadra è migliorata tanto da quando è arrivato in panchina José Pekerman , lui ci ha dato un’anima e un gioco».
E ora tutti pazzi per Rodriguez…
«Ma no, lasciamo stare. Sto vivendo un bel momento perché con i miei gol riesco ad aiutare la squadra. La vera gioia personale è che abbiamo raggiunto i quarti, rendendo orgogliosi i nostri tifosi».
Resta il fatto che con i suoi gol è riuscito a far dimenticare anche l’assenza di un certo Radamel Falcao.
«Per me è un onore anche solo essere associato a Falcao. Lui ha già fatto grandi cose, io devo crescere e migliorare. E poi Radamel ci manca, noi giochiamo anche per lui».
Le sirene del mercato stanno impazzando. Lei e Cuadrado siete l’anima di questa Colombia.
«Grazie del complimento. Siamo parte di un complesso che sta giocando con entusiasmo e non si vuole fermare».
Ma qual è il vostro segreto?
«Riusciamo sempre a creare tante occasioni da gol grazie alla nostra velocità. E in questa Colombia di giocatori che sanno giocare a cento all’ora ce ne sono davvero tanti».
E ora arriva il Brasile. Si sentirà un po’ di pressione.
«Pressione? No, credo che quella ce l’avrà il Brasile».
Sembra fiducioso… E quindi?
«E quindi andiamo per vincere, come abbiamo fatto in tutte le partite di questo Mondiale».
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