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«Milano resta al top La Dinamo sarà la prima outsider»

di Andrea Sini
«Milano resta al top La Dinamo sarà la prima outsider»

Riccardo Sbezzi, agente di tanti top player europei Fa il punto sul mercato e sul caso Hackett: «Bravi gli azzurri»

31 luglio 2014
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SASSARI. Incorona Milano, promuove il mercato della Dinamo e applaude la presa di posizione dei giocatori della nazionale sul caso Hackett. Mentre molte squadre devono ancora completare il roster, Riccardo Sbezzi ha già un’immagine chiara di quello che sarà il prossimo campionato di serie A di basket. Il procuratore siciliano, uno degli agenti più “forti” nell’intero panorama cestistico europeo, fa il punto della situazione a poche settimane dall’inizio dei ritiri. Partendo ovviamente dalla formazione sassarese.

«La Dinamo viene da un’ottima stagione e si è rinnovata come sempre in maniera molto intelligente e veloce – sottolinea Sbezzi –. È evidente che la società ha le idee chiare, perché hanno sostituito alcuni dei pilastri delle ultime stagioni. Penso soprattutto a Drake Diener, che arrivava da un’annata semplicemente mostruosa. Mi sembra che abbiano costruito bene il nuovo roster; non ultimo Lawal: lo ricordo in Legadue ed era un buon giocatore, non so ora che tipo di progressi abbia fatto».

Il Banco è una squadra da Eurolega? «Loro sono sempre bravi a far quadrare il cerchio a livello di gruppo e questo è un fattore importante. I nuovi arrivati sono tutti ottimi giocatori, che si confronteranno su un palcoscenico importante. Non mi avventuro in giudizi su questo o quel giocatore, perché non necessariamente averci giocato significa essere all’altezza. Posso dire, per esempio, che pur non avendoci mai giocato Drake Diener è certamente un giocatore da Eurolega».

Reggio Emilia, prendendo l’Mvp dell’ultimo campionato ha dunque fatto il colpo dell’anno? «Reggio ha fatto un ottimo acquisto – dice Sbezzi – ma credo che per il momento il vero colpo l’abbia fatto Milano prendendo Linas Kleiza. E non lo dico perché è un mio assistito, ma perché davvero penso che sia un giocatore nel pieno della sua maturità che può davvero fare la differenza».

Milano è ancora la squadra da battere, dunque. «Senza ombra di dubbio, penso che l’Armani sia fuori concorso. Alle sue spalle vedo proprio la Dinamo, per i motivi che ho già esposto. Le outsider? Reggio ha una buona squadra, un ottimo quintetto, ma nel ruolo di play ha fatto una scommessa: alle spalle di Cinciarini c’è un 1996 e per una squadra che gioca anche in Europa può essere rischioso. Anche Venezia si è rinnovata e ha una squadra solida e di esperienza, con un ottimo allenatore come Recalcati». «In generale, però – spiega il leader della 3Men Management – oggi è davvero difficile fare previsioni: un tempo le squadre avevano un’ossatura che veniva solo ritoccata. Oggi invece è un terno al lotto, perché le squadre vengono rifatte da capo a piedie, e con tantissimi stranieri».

Alessandro Gentile, uno dei big assistiti da Sbezzi, è stato scelto da Houston ma ha preferito restare a Milano: «Conosco Ale da quando aveva 3 anni e so che è un ragazzo con la testa. Sa benissimo che può diventare uno dei migliori cinque giocatori d’Europa e che a quel punto potrà fare il salto in Nba. Farà altri due anni in Europa e poi sarà pronto».

In questi giorni si è parlato molto del caso Hackett, che è stato punito severamente per aver lasciato il ritiro azzurro ed è stato rimbrottato anche dai suoi compagni. «È una situazione spiacevole per tutti: è chiaro che Daniel ha sbagliato e ha il tempo per riparare all’errore. Sposo in pieno la presa di posizione dei compagni: sono suoi amici e sono uomini veri, per questo hanno preso una posizione da persone intelligenti. Sono un grande gruppo, con in testa Datome: abbiamo a che fare con una grande generazione di azzurri».

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