Milan, la difesa colabrodo preoccupa Inzaghi
MILANO. Dieci gol segnati e otto subiti. Dopo quattro giornate le cifre definiscono bene le due facce del Milan di Filippo Inzaghi, dotato di un notevole potenziale offensivo spesso vanificato da...
MILANO. Dieci gol segnati e otto subiti. Dopo quattro giornate le cifre definiscono bene le due facce del Milan di Filippo Inzaghi, dotato di un notevole potenziale offensivo spesso vanificato da una fase difensiva che lascia a desiderare.
Un dilemma non da poco per il nuovo allenatore che, dopo aver misurato sul campo la distanza dalla Juventus, ha dovuto fare i conti con una realtà ancora più cruda a Empoli. Poche partite non possono bastare per verdetti definitivi, ma se il presidente rossonero Silvio Berlusconi era insoddisfatto dopo il ko di misura di sabato contro i campioni d'Italia, il suo umore non può certo essere migliore dopo il pareggio in rimonta in Toscana.
Soprattutto nel primo tempo si è visto un Milan confuso e colpevole di troppi errori in difesa.
Alcune sono distrazioni individuali, come quella di Bonera sul colpo di testa di Tonelli. Le disattenzioni sui calci da fermo, però, e una certa difficoltà del centrocampo a coprire la retroguardia sono problemi che i rossoneri si portano dietro almeno da un anno. Non è una novità nemmeno l'infermeria affollata. Da luglio si conta già una decina di guai fisici, muscolari e articolari più o meno in egual misura. Preoccupa l'ultimo, quello di van Ginkel, uscito in barella a Empoli dopo la prima mezz'ora in rossonero, a un anno (era il 24 settembre 2013) dal grave infortunio al ginocchio destro che lo ha tenuto fuori per nove mesi. Questa volta la diagnosi è trauma distorsivo alla caviglia destra con interessamento del legamento e si teme circa un mese di stop.
Difesa e infortuni sono gli stessi rompicapi con cui nell'ultima stagione hanno fatto i conti Allegri e poi Seedorf. Dalla sua il nuovo allenatore può contare in attacco su un Honda mai così in forma, e sulla classe di Torres.
Lo spagnolo ha mostrato di essere già a suo agio in serie A, e le sue caratteristiche permetteranno a Inzaghi di giocare anche con il 4-2-3-1, che forse meglio valorizza le potenzialità dell'attacco. «Fernando - ha commentato Inzaghi - si sta comportando bene. Un gol, grande intensità, un altro tiro pericoloso, siamo molto contenti e credo che ci darà tante soddisfazioni».
«Il mio obbiettivo sarà far entrare il Milan nelle prime tre. Spingeremo fino alla fine per raggiungerlo», ha promesso un fiducioso Essien: «Penso che per ora non sia andata così male: abbiamo perso una sola partita su quattro, stiamo facendo bene e dobbiamo solo continuare a lavorare duro».