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Dieci nuovi Giganti con il Dna vincente

di Mario Carta
Dieci nuovi Giganti con il Dna vincente

La Dinamo ha presentato le novità della prossima stagione

25 agosto 2015
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INVIATO A OLBIA. E’ un’altra Dinamo, quella che si è presentata ieri mattina sul bordo della piscina del Geovillage di Olbia. E non potrebbe essere altrimenti. Dieci nomi freschi freschi, dieci volti da scoprire, dieci giocatori da amalgamare ai quattro confermati dalla scorsa trionfale stagione, quella del triplete scudetto-Coppa Italia-Supercoppa italiana: Devecchi, Sacchetti, Formenti e Logan. La base.

E’ una Dinamo nuova ma non solo perché quest’anno ci sono Haynes, Marconato, Eyenga, Togashi, Petway, D’Ercole, Alexander, Pellegrino e Varnado. Lo è per una nuova presenza. Quell’infilata di scudettoni tricolori stampata sulle magliette, uno a fianco all’altro, possono contribuire a solleticare l’orgoglio e a soddisfare lo spirito coreografico ma l’impressione sostanziale è che questa Dinamo già in partenza si presenti e si proponga con una consapevolezza che l’anno scorso non c’era, e non soltanto per l’effetto-scudetto, ma per quanto tutti i nuovi arrivati hanno infilato nel loro bagaglio per la Sardegna.

Uno per uno, dopo la presentazione del general manager Federico Pasquini («Elogio il Geovillage, torniamo nella speranza di far partire da qui una stagione lunga come quella passata), i nuovi arrivati sono stati vantati e illustrati con una scheda dal capo ufficio stampa Angela Recino. Poche righe, ma trofei e titoli quasi non ci stavano tra Nba, scudetti in mezza Europa e coppe varie, anche dai nuovi italiani.

Al quarto giorno di lavoro nel ritiro di Olbia l’atmosfera è positiva, i sorrisi sono spontanei e sinceri ed emerge un pensiero unico da squadra già ben formata: «Siamo una famiglia, daremo tutti il massimo, vogliamo vincere ancora tanto».

Nel dettaglio, il play MarQuez Haynes spiega di aver avuto da subito l’impressione che «la Dinamo è una grande famiglia, mi sono trovato immediatamente come a casa. E’ la migliore scelta che potessi fare per la mia carriera, visto il coach e i risultati ottenuti».

Dinamo appetibile, Dinamo che cresce, Dinamo che si sa spendere e che attrae. La pensa così anche l’ala Christian Eyenga: «Vari giocatori mi avevano parlato bene della Dinamo, e da Varese ho apprezzato il suo fantastico gioco di squadra. Da parte mia prometto di dare il meglio, il massimo». Alte aspettative anche per il lungo Brent Petway, from Maccabi Tel Aviv: «La società ha le mie stesse aspettative: vincere. E io voglio vincere sempre di più». Una mano gliela darà Denis Marconato, dall’alto della sua esperienza e dei suoi centimetri: «Sono orgoglioso di essere qui, trovo molti stimoli e tanti voglio darne io per primo. Sono a disposizione»». La novità è il giapponese Yuki Togashi, play: «Ho sempre sognato l’Europa, penso di essere il 2° giapponese nella storia, e non voglio farmi sfuggire questa occasione».

Col pizzetto d’ordinanza come l’anno scorso Lawal, Jarvis Varnado promette di non farlo rimpiangere: «Il mio compito è quello di dare tanta energia, aggressività, rimbalzi. Sono soprattutto un giocatore difensivo, e so produrre situazioni per creare canestro». Uno che dovrà pensare a fare canestro è Joe Alexander: «Ho scelto la Dinamo per la sua grande organizzazione, voglio dare il mio massimo contributo, e vincere». Un altro che sa come si vince è Lollo D’Ercole: «Sassari è una società importante, c’è entusiasmo e gli obiettivi sono importanti. E’ stato semplice scegliere». E grande entusiasmo propone anche Francesco Pellegrino, pivottone italiano del futuro: «La serie A era il mio sogno, darò il massimo per convincere la società e Sacchetti a trattenermi».

Poi la nuova Dinamo è tornata al lavoro, pronta a lavorare duro: «E’ così che si riparte dopo uno scudetto, lavorando sodo, anche se tutti contro i campioni d’Italia vorranno dare il massimo. A Siena –spiega D’Ercole – più vincevi e più avevi voglia di vincere. Sarà così anche qui». E’ una nuova Dinamo, e non solo per lo scudetto sulla maglia. Il salto di qualità va estrattodal Dna dei nuovi arrivati. C’è più consapevolezza. Però non diteglielo, perché la Dinamo si sente sempre la stessa e se stessa vuole restare. Ancora vincente.

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