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Ecco pregi e difetti del “super” Cagliari di Massimo Rastelli

di Roberto Muretto
Ecco pregi e difetti del “super” Cagliari di Massimo Rastelli

I rossoblù sono una macchina da gol ma la difesa continua a commettere errori evitabili. Murru vive un momento difficile

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CAGLIARI. La Juventus della serie B (è la definizione data al Cagliari che tutti considerano candidato principale per il ritorno in A) si è seduta sul trono del campionato. Lo ha fatto senza entusiasmare ed evidenziando difetti che vanno corretti in fretta, perché non sempre può andarti bene. C’è da chiedersi se una squadra al 60 per cento delle sue potenzialità è in testa, cosa potrà succedere quando sarà al top.

Ci pensa il tecnico Massimo Rastelli a riportare tutti sulla terra, sottolineando in modo cinico gli errori commessi e avvertendo: «Guai se ci rilassiamo, tutte le partite saranno difficilissime. E per noi ancora di più. È meglio che prendiamo subito coscienza delle difficoltà di questo campionato, è la strada per non cadere nelle trappole».

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Errori che si ripetono. I gol subiti contro il Latina saranno argomento di discussione oggi alla ripresa degli allenamenti. Ma non solo quelli. Il Cagliari ha rischiato di capitolare dopo appena 40” così come era successo a Chiavari. Un problema di concentrazione che suona come un campanello d’allarme per una squadra che ha sì grandissime potenzialità, ma non sempre potrà segnare tre gol in una partita. La difesa è sotto accusa perchè per due volte ha lasciato un uomo libero dentro l’area e puntualmente è stata punita. In cinque gare, solo una volta i rossoblù sono riusciti a tenere la propria porta inviolata e anche col Crotone hanno concesso quattro occasionissime agli avversari. Il reparto va registrato e forse maggiormente aiutato da un centrocampo che ha difficoltà a fare filtro.

Cali di tensione. Col Latina si è avuta la conferma che il Cagliari non è squadra che sa gestire il risultato. Quando si rilassa e pensa di aver archiviato la pratica, puntualmente subisce la reazione degli avversari, rimettendo in discussione partite già in archivio. Gli esempi lampanti sono Terni (dove ha pagato dazio), il match con l’Avellino e quello dell’altro ieri. Un tasto sul quale Massimo Rastelli sta battendo con insistenza ma ancora non ha trovato la chiave giusta per cancellare un difetto che non deve diventare cronico. E ora che il Cagliari è in testa, le avversarie daranno ancora di più per cogliere il risultato di prestigio.

Macchina da gol. Tredici in cinque gare quello realizzati dal Cagliari. La conferma che il potenziale offensivo è il migliore del campionato. Alle punte di ruolo si devono aggiungere giocatori come Joao Pedro e Farias, dotati di grande tecnica, portati a proiettarsi verso la porta e tentare la conclusione. Una batteria di calciatori che può diventare devastante nel momento in cui anche la fase difensiva migliorerà.

Sotto tono. Nicola Murru non riesce ad avere continuità di rendimento. Il difensore sabato è stato messo in difficoltà da Acosty per due motivi: non ha mai accorciato su un avversario rapido che se fai giocare spalle alla porta diventa facile controllare; si è spesso fatto trovare fuori posizione, concedendo spazi nei quali il Latina è andato a nozze. La musica è cambiata quando è entrato Pisacane. Il “pupillo” del tecnico ha giocato con una determinazione che a Murru manca, ma soprattutto ha subito mostrato i denti al diretto avversario, al quale non ha concesso un centimetro. Se lo spirito di Murru nnon cambia, il rischio è che la fascia sinistra, molto presto, cambi padrone.

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