La Dinamo ci riprova: caccia al tricolore
Milano, Reggio Emilia e Venezia le principali avversarie
di ROBERTO SANNA
Tutti contro Milano, un’altra volta, perché è la squadra più ricca, con più tradizione e con i giocatori più forti ed questo il suo destino, ma la stagione scorsa ha lasciato il segno e la Supercoppa ha ribadito che lo scudetto non sarà una corsa in solitaria dei dominatori annunciati. I tempi del dominio annunciato (e noioso) della Montepaschi Siena sono un ricordo lontano, nessuno può replicarli e non è detto che sia un male: non lo ha fatto l’Armani, che ha vinto due anni fa ma non è stata in grado di avviare una dinastia (tanto da essere costretta a una rivoluzione), e non può farlo certo la Dinamo Sassari, che l’anno scorso ha vinto tutto in Italia ma resta sempre la Dinamo Sassari coi suoi limiti strutturali.
Questo è in ogni caso il campionato che arriva dopo un’estate particolare, quella degli Europei e di una Nazionale che dopo tanto tempo ha saputo far innamorare i tifosi pur rimanendo fuori dal podio.
L’obiettivo è creare un’onda lunga e da questo punto di vista l’equilibrio resta fondamentale. Il lato oscuro è invece quello di un campionato che non attrae le stelle e resta territorio di chi vuole uscire dall’anonimato e valorizzarsi, come Shane Lawal che dal Kazakistan passando per Sassari è approdato a Barcellona. Lo dice un puro dato economico: nessuno dei 50 giocatori più pagati dell’Euroleague gioca in Serie A e 46 di loro sono divisi tra Spagna, Grecia, Russia e Turchia.
Detto questo, la corsa allo scudetto è intrigante come non mai. Milano non nasconde le ambizioni, non può farlo. Poi ci sono i campioni d’Italia del Banco di Sardegna, chiamati a correre nell’inedito ruolo di bersaglio: la Dinamo vuole farlo alla sua maniera, con un budget pressoché immutato e la passione di tutta un’isola a sostenerla, senza sentirsi obbligata a rivincere con un gruppo ridisegnato. La stagione scorsa ci ha consegnato comunque nuove realtà che possono compiere il salto di qualità. Se la Reyer Venezia continua a cercare il classico centesimo per arrivare a un euro, Reggio Emilia, dopo aver perso lo scudetto all’ultimo tiro, ha cominciato vincendo la Supercoppa e lanciando i un segnale ben preciso.
E grande è la curiosità di vedere se Trento, dopo una stagione scintillante da matricola, saprà confermarsi o addirittura migliorare.
Nessuno può dimenticare un’altra realtà che vuole salire l’ultimo gradino, l’Enel Brindisi, finora una cicala che quando arrivano i playoff ha perso il passo. Siamo già a quota sei protagoniste vere, poi ci sono le altre lombarde: Cantù, Varese e anche Cremona correranno per un posto nei playoff, obiettivo dichiarato anche da Torino, una piazza che si riaffaccia in Serie A dopo oltre vent’anni e lo fa con propositi bellicosi. Capo d’Orlando e Avellino, realtà particolari, possono tenersi di rincorsa, così come Pistoia.
E c’è anche chi lotta per sopravvivere, con Caserta che è rientrata dalla finestra e Pesaro che non vuole rivedere gli spettri della scorsa stagione. Allacciamo le cinture, potrebbe essere una corsa più bella di quanto possiamo immaginare.
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