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La più bella Dinamo dell’anno “sbriciola” la Grissin Bon

di Roberto Sanna
La più bella Dinamo dell’anno “sbriciola” la Grissin Bon

I biancoblù sfoderano una prestazione di altissimo livello sia al tiro che in difesa e gli emiliani incassano così la sconfitta più pesante (94-70) dall’inizio della stagione

24 dicembre 2015
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SASSARI. I campioni siamo noi. Poi parliamo del resto, del percorso accidentato nel quale la Dinamo ha camminato finora, delle cose da sistemare e di quelle che piano piano stanno andando a posto. Parliamo anche del fatto che mancava l'aria delle grandi sfide a questa squadra e anche a questo palazzetto, che ha atteso Natale per ricompattarsi come ai bei tempi. Ha vinto il Banco, anzi ha stravinto, come nessuno si aspettava. Può essere la svolta perché la riedizione della finale dello scorso anno era soprattutto una definizione suggestiva, era invece molto più importante pensare che questa era una delle tre capolista (tutte cadute ieri), aveva vinto le ultime cinque partite consecutive e otto delle ultime nove, e che finalmente i biancoblù hanno battuto uno dei top team del campionato. Quello che ancora mancava, appunto, nel percorso accidentato e aveva visto questa squadra battere le ultime e perdere con le prime. Poi succede che in otto giorni la situazione si ribalta e la Dinamo va a perdere a Torino per poi travolgere Reggio. E allora si può pensare che la strada è lunga, tanto lunga.

Killer Logan. Si chiama David, quando vede le maglie di Milano e Reggio Emilia e sente l'aria di appuntamenti importanti non può esimersi dall'essere dominante. Ieri 25 punti in 28', tutti nei primi tre quarti, stordendo una squadra che ancora non ha dimenticato i 19 dell'ultimo quarto di gara3 nella finale scudetto. «Quando lo trovi così, non puoi farci niente" ha sussurrato sconsolato Max Menetti in sala stampa davanti ai numeri dell'americano: 7/9 da due, tre su quattro da tre, 4 rimbalzi e 8 assist. Pare anche che abbia pulito gli spogliatoi e nella prossima trasferta guiderà il pullman…

La difesa. Una sicurezza che ha blindato la partita. Perché la fiammata c'è stata subito, però man mano che Reggio andava avanti faceva sempre fatica a fare canestro e quand'è così sai sempre che hai le spalle coperte, anche quando i tiri entrano un po' meno di prima. Stavolta la Dinamo ha avuto continuità offensiva e difensiva, Reggio si è staccata e non è più riuscita a rientrare perché la difesa biancoblù ha negato qualsiasi striscia importante.

La partita. Aria elettrica, come non si sentiva da tempo. C'eravamo lasciati alla fine di quella gara6 storica ed estenuante, ci siamo ritrovati a Natale e nel frattempo tanta acqua è passata sotto i ponti. Ma era il momento giusto per ritrovarsi a la Dinamo è partita alla grande, inaugurando una serata strepitosa da tre punti (15/28) proprio con l'uomo più enigmatico, Brent Petway: due di fila, poi tre su quattro, in mezzo anche Haynes. Formenti è in quintetto per fare lo stopper di Aradori, al 3' il Banco ha già segnato 13 punti. Paura per Varnado che chiede il cambio per una botta, Reggio va subito a cercare Veremeenko prima e Lavrinovic poi sotto canestro. Primo quarto 26-18, la Dinamo dà un primo strappo alla fine del secondo quarto (31-21, 39-29) ma paga soprattutto i falli dei lunghi e Calvani ruota anche Alexander e Petway al posto di Varnado Reggio si tiene a gtalla coi liberi, il Banco allunga fino al 47-32 con Logan ed è sfortunato nel gioco delle ultime due triple: Alexander sbaglia, Silins la mette , si va negli spogliatoi sul 47-35 invece che sul +18. Il terzo quarto è quello di David Logan, che quasi scherza il povero Silins facendo canestro in tutti i modi. L'ultimo proprio sulla sirena, dopo che Calvani lo aveva rimesso in campo proprio per l'ultimo tiro. La partita è andata, reggio non ha la forza di riaprirla e l'ultimo quarto è molto tattico, tanta zona e si segna poco, al 6' il parziale è 9-8 per Reggio si capisce che non c'è scampo. Parte il coro "I campioni dell'Italia siamo noi", non è mai troppo tardi per ricordarsene.

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