Hockey su prato, per l’Amsicora si chiude un anno da protagonista
CAGLIARI. Il 2015 delle formazioni isolane partecipanti ai maggiori campionati nazionali maschili e femminili di hockey su prato ha visto sicuramente come protagonista assoluta l’Amsicora. La...
CAGLIARI. Il 2015 delle formazioni isolane partecipanti ai maggiori campionati nazionali maschili e femminili di hockey su prato ha visto sicuramente come protagonista assoluta l’Amsicora.
La società cagliaritana è stata capace di due imprese non da poco: la prima, con gli uomini, riappropriarsi di quel titolo (sono in tutto 22) strappatole l’anno precedente dalla sua acerrima rivale, l’HC Bra.La seconda, assolutamente da incorniciare, con le ragazze, capaci di tornare sul tetto d’Italia a distanza di quasi trent’anni dall’ultima volta (esattamente nella stagione 1986/87). È capitato raramente in campo nazionale di vedere una squadra capace aggiudicarsi due titoli nella stessa stagione in campo maschile e femminile. Il fatto che ci sia riuscita una società sarda è ulteriore motivo d’orgoglio e soddisfazione.
Centodieci e lode anche a Roberto Carta che se ce ne fosse ancora bisogno ha confermato di essere il tecnico più vincente in assoluto in Italia in questa disciplina, e non ha alcuna intenzione di fermarsi.
Ma è da lodare anche l’ottimo comportamento della Ferrini arrivata a un soffio da un clamoroso titolo in A1 femminile e al terzo posto assoluto in A1 maschile (fermata solo dalla straordinaria Amsicora). La squadra cagliaritana ha offerto prestazioni di spessore elevatissimo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto ha trovato la via della rete con una facilità impressionante (ben 99 i gol realizzati nelle 30 partite giocate in questo anno).
Senza infamia e senza lode l’HC Suelli, autore di una prima parte di stagione positiva, chiusa ai primi quattro posti per il decimo anno consecutivo, attualmente invece i trexentini navigano a centro classifica senza grandi ambizioni e sperano di risolvere nel migliore dei modi il problema del campo di gioco.
Da dimenticare invece il 2015 del Cus Cagliari, capace di vincere soltanto tre partite sulle ventinove disputate: gli universitari hanno rivoluzionato l’organico puntando soprattutto sui giovani, una scelta con pochi frutti guardando i riscontri del campo, e che rischia di farli sparire dal maggiore torneo nazionale, se non ci sarà una totale inversione di tendenza alla riapertura dell’attività prevista nel mese di marzo 2016.
La Juvenilia Uras in A2 è andata molto vicina a quello che sarebbe stato uno storico approdo nella massima serie, nello sfortunato spareggio di giugno contro l’HT Bologna perso ai rigori, ma ha dimostrato di avere le carte in regola per ritentare la scalata, come dimostra il secondo posto nell’attuale campionato alle spalle del Cus Pisa.
Stefano Serra