La Meridiana Olbia fa rotta verso il primo posto
A tutto volley. Il palleggiatore Carlo Vannozzi guarda lontano: «Che peccato, ora arriva la sosta»
SASSARI. Il destino della Meridiana Olbia è nelle sue mani. Già, perché è proprio dalle mani di Carlo Vannozzi, palleggiatore classe 1980, che passa ogni azione della squadra che ha chiuso il girone di andata al secondo posto, ma che non per questo ha intenzione di fermarsi qui, nel campionato nazionale di B2 maschile di pallavolo.
“Un piazzamento che va al di là di ogni nostra più rosea aspettativa – mette subito le mani avanti lui – ora siamo più gruppo rispetto all’anno scorso, diamo il cento per cento l’uno per l’altro, c’è una sorta di tutela vicendevole che ci permette di giocare sempre in scioltezza. Ma è anche merito del tecnico Andrea Schettino, che quest’anno ci sta responsabilizzando molto di più lasciandoci nel contempo più liberi, passando da una pallavolo imposta ad una ragionata. Addirittura mi dispiace che adesso ci si sia la sosta di campionato”.
Secondo Schettino ora l’obiettivo è il primo posto.
«Non mi dispiacerebbe, abbiamo già dimostrato che ci siamo anche quando non giochiamo bene, e al ritorno avremo quasi tutti gli scontri diretti al vertice in casa”.
A parte voi però la pattuglia sarda soffre.
“Per l’Ariete Vestis Oristano mi dispiace, hanno ottime individualità, forse devono semplicemente trovare un modo di esprimersi diverso. Ma sono convinto che si salveranno, ed in modo anche molto tranquillo. La Solo Pellico da come stanno andando le cose mi ha deluso, è una squadra dalle ottime doti fisiche e doveva fare di più, forse non si è affidata totalmente la suo timoniere. Iglesias ha iniziato a fare la squadra tardi e rose ha sottovalutato il livello del campionato, mi sembra proprio che sia destinata a retrocedere”.
Come vede la riforma dei campionati maschili?
“Prevedo una “moria” di squadre, molti giocatori che nel contempo lavorano interromperanno l’attività perché sarà impossibile continuare a portare avanti entrambe le cose”.
Classe 1980, quanto ancora vuole continuare?
“L’anno scorso a questa domanda avrei risposto che era l’ultimo. Ora non lo so davvero, mi sto divertendo proprio, non riesco ancora ad immaginarmi senza pallavolo giocata, e avendo un carattere “fumantino” non mi ci vedo come allenatore. Finché le ginocchia reggono non mi sento da buttare via”.
Fabio Fresu