La Nuova Sardegna

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Il Cagliari si risveglia capolista

di Roberto Muretto

Serie B: colpiti a freddo, ad Avellino i rossoblù rimontano con Munari e vincono con Cerri

30 gennaio 2016
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INVIATO AD AVELLINO. E' una vittoria che vale oro. Su un campo "minato" come quelli di Avellino. Massimo Rastelli consuma la sua "vendetta", se così la vogliamo chiamare, dopo essere stato accolto da fischi e ululati dai suoi ex tifosi. Non è stata una passeggiata per il Cagliari avere ragione degli irpini, in dieci dal 26' del primo tempo. I rossoblù non hanno sbandato quando sono stati colpiti a freddo da Mokulu. Hanno pareggiato con Munari e assunto il controllo della partita lasciando ai biancoverdi solo le briciole. L'assalto della ripresa è stato concretizzato da Cerri (da poco entrato al posto di Sau), mossa azzeccata dal mister rossoblù che ha spaccato la partita. Il Cagliari va a letto da primo in classifica e oggi aspetta buone notizie da Crotone.

Samba. Alla fine il ballottaggio dei due brasiliani si risolve così: in campo sia Joao Pedro che Farias, fuori Melchiorri che contro la Ternana non aveva brillato. Massimo Rastelli preferisce la fantasia e la rapidità ai chili e ai centimetri. L'allenatore del Cagliari sceglie Balzano e Barreca come esterni difensivi, puntando su giocatori che garantiscono maggiore spinta rispetto all'ex Pisacane e Murru.

Gol sbagliato… Gol subito. Non è una regola scritta ma nel calcio spesso succede. La partita per il Cagliari sarebbe potuta cominciare in discesa se Joao Pedro avesse messo dentro da due passi un'occasione più difficile da sbagliare che da concretizzare. Sul rovesciamento di fronte, ancora da una situazione di palla inattiva, Castaldo salta più in alto di Ceppitelli, pallone sul palo e per Mokulu è un gioco da ragazzi fare gol.

Reazione. Questa volta i rossoblù non hanno sbandamenti. Ci impiegano pochi minuti a rimettere le cose a posto. Joao Pedro si rifà dell'errore precedente: si beve Biraschi, entra in area, mette in mezzo rasoterra e Munari appoggia comodamente in rete. Il Cagliari ha terreno fertile sulla corsia di destra dell'Avellino. Da quella parte spesso i rossoblù sono in superiorità numerica perché Sbaffo non sempre è tempestivo nei ripiegamenti.

La svolta. E proprio Sbaffo in pochissimi minuti riesce nell'impresa di farsi mostrare per due volte il cartellino giallo, lasciando l'Avellino in dieci. Un gran bel vantaggio per la squadra di Rastelli che diventa padrona del campo. Il palo ferma Sau imbeccato da Salamon. E' quasi un assedio. Tesser toglie una punta (Mokulu) e fa entrare Migliorini passando alla difesa a cinque. Nel finale del tempo Barreca commette un erroraccio, Bastien grazia i rossoblù. Un'altra leggerezza incomprensibile di una squadra che ogni tanto ha pericolosi cali di tensione e quando riparte non lo fa in velocità e le idee non sempre lucide.

Bunker. Il Cagliari attacca, l'Avellino si difende e riparte. I rossoblù provano a trovare dei varchi ma non è semplice superare il muro alzato davanti a Frattali. Di Gennaro sente un fastidio e chiede il cambio. Dentro Cinelli che si piazza a sinistra con Fossati in mezzo al campo. Poco dopo dentro Melchiorri, fuori Joao Pedro che va via via spegnendosi. Passano i minuti e si ha la sensazione che il Cagliari non riesca a trovare il bandolo della matassa, la manovra è troppo compassata per sorprendere un avversario chiuso a riccio. Serve un'invenzione. Dentro anche Cerri per Sau. Rastelli prova a vincere la partita con la forza fisica. Ed è la mossa giusta. Proprio Cerri segna il gol decisivo favorito da un rimpallo su una iniziativa di Farias. Il Cagliari sfiora più volte la terza rete, non ci riesce ma porta a casa tre punti che valgono oro.

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