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Un eurogol di Sau ma non basta

di Roberto Muretto
Un eurogol di Sau ma non basta

Un altro pareggio per il Cagliari contro il Lanciano, Ferrari rovina la festa ai rossoblù

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INVIATO A CAGLIARI. Finisce con i tifosi che fischiano. Scontenti per un altro pareggio che se da un lato avvicina il Cagliari al traguardo, conferma il momento difficile che la squadra sta vivendo. Anche col Lanciano i soliti difetti sono venuti a galla. Esaurita la carica agonistica, i rossoblù hanno subito l’avversario e rischiato un ko che avrebbe avuto effetti devastanti. Gli errori in difesa sono una costante e gli avversari ne approfittano. Eppure il gran gol di Sau aveva illuso tutti, anche perché la squadra di Rastelli sembrava attenta e concentrata. Poi è arrivato il pari di Ferrari (grave la leggerezza commessa da Ceppitelli) e da quel momento è calato il sipario. Quella che è tornata in campo dopo l'intervallo è sembrata una formazione che aveva appena assunto una dose di sonnifero. È andata letteralmente in tilt e gli abruzzesi sono andati più vicino al vantaggio dei sardi, incapaci di costruire un'azione ragionata. Ciò che preoccupa non è solo il calo mentale del Cagliari, soprattutto quello fisico. Troppo evidente nella seconda parte della gara.

Piedi raffinati. Tornano Joao Pedro e Di Gennaro per dare qualità al gioco del Cagliari. Rastelli li manda in campo dall'inizio in una sfida che ha bisogno della fantasia di chi sa inventare. L'altra novità è in difesa dove c'è Pisacane al posto di Balzano.Il Lanciano risponde con un 4-3-2-1. Ferrari è il terminale offensivo, Marilungo e Di Francesco lo supportano. Tra i pali l'ex Cragno.

Eurogol. La partita è cominciata da una manciata di minuti, Marco Sau si esibisce in una conclusione al volo dal limite che finisce la sua corsa nel palo opposto. E' un capolavoro la rete che sblocca la partita. Ci voleva per l'attaccante che aveva bisogno di una prodezza di questo genere, utile per mettere in discesa un match complicato. I rossoblù sono determinati, forse non feroci come aveva chiesto Rastelli alla vigilia, ma concentrati, consapevoli che stanno giocando la partita più importante della stagione.

Solita amnesia. Il Cagliari sembra avere il controllo del match, anche se rischia in un'occasione con Ferrari che sbaglia a botta sicura. I rossoblù portano troppo palla, più volte invece di giocare di prima si intestardiscono nel dribbling e vanno a sbattere contro una difesa bene organizzata, chiusa a riccio. Il Lanciano prende coraggio e riesce a risalire grazie a Ferrari che sfrutta un errore di Ceppitelli. Il difensore del Cagliari (che nell'intervallo lascia il posto a Salamon) nella circostanza fa rimbalzare due volte la palla in area, l'attaccante occupa lo spazio col corpo e calcia senza opposizione.

Confusione. Quello che rientra in campo è un Cagliari con le idee poco chiare. La squadra di Rastelli fa fatica a costruire gioco, perde le distanze tra i reparti e subisce la velocità degli avversari che in 8' tirano tre volte verso la porta di Storari e in una di queste, Di Francesco, fa tremare la traversa. Il tecnico rossoblù capisce che bisogna cambiare qualcosa: toglie Di Gennaro, dentro Fossati. Gli abruzzesi sono più reattivi, arrivamo sempre primi sul pallone, vanno alla conclusione con una facilità disarmante.

Fiatone. Il Cagliari è in difficoltà, quasi in balia di un avversario che capisce di poter osare e ci prova con convinzione. Il crollo non è solo mentale ma anche fisico. Sau prende una botta, zoppica, Rastelli lo sostituisce con Tello. Si passa al 4-3-3. Il Cagliari attacca ma manca la lucidità per colpire. Arriva un altro pareggio che non piace ai tifosi. I fischi piovono copiosi dalle tribune. Il Cagliari, però, conserva otto punti di vantaggio sulla terza (Il Trapani). A piccoli passi e con qualche brivido, il traguardo è sempre più vicino.

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